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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

«A Rindola vivere è diventato un inferno»

Sulla variante del traforo il PD si divide

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

«A Rindola vivere è diventato un inferno»

VITTORIO VENETO – Mentre le famiglie di Rindola, le cui case si trovano a ridosso del cantiere del traforo di Santa Augusta, denunciano come vivere per loro sia diventato un inferno, con un cantiere aperto e lavori che «fanno tremare la casa», tanto da depositare foto (sopra una crepa su un muro di una casa) e video in comune, la questione traforo divide il PD, ma anche la maggioranza.

 

Matteo Saracino, consigliere di Partecipare Vittorio, ha definito «grave» il mancato invito da parte del sindaco Roberto Tonon all’incontro che si è tenuto lunedì sera proprio per affrontare il tema del progetto preliminare del tracciato Rindola – via Virgilio depositato ad inizio giugno da Anas in comune. Grave perché è da novembre scorso che chiedono al sindaco di poter affrontare la questione traforo «nel rispetto dell’accordo di maggioranza siglato».

 

Una situazione che si fa sempre più articolata, sotto il punto di vista politico, dopo che già nei giorni scorso l’assessore Alessandro Mognol ha espresso il suo dissenso alla concessione della deroga per le emissioni acustiche, necessaira per forare il colle Marcantone impiegando anche la dinamite. Con Mognol, chiedendo il rispetto dell’accordo, si sono schierati in queste ore Sel e Partecipare Vittorio. «Come lista – scrive la segreteria di Partecipare - è dal novembre dello scorso anno che si sta chiedendo un incontro chiarificatore sul tema traforo, come previsto dall’accordo di programma sottoscritto. Purtroppo ogni volta che veniva individuata una data per l’incontro il sindaco, per un motivo o per un altro, non si è mai presentato. E ora si apprende pure di un incontro di maggioranza, al quale però non siamo stati invitati». «Un fatto grave: vuol dire che non siamo considerati» taglia corto Saracino.

 

Di questa mancanza fa nota anche il segretario del PD, Adriano Botteon: «Avrei voluto che ci fosse tutta la maggioranza all’incontro, anche Partecipare, avevamo chiesto che ci fossero anche loro». Lei ha chiesto perché non sono stati invitati lunedì sera? «Sì, ho fatto l’osservazione, ma non ho avuto riscontro». Il PD avrebbe voluto dialogare con Partecipare Vittorio, ma la giunta è stata di diverso parere. E della variante che ne pensa? «L’uscita su via Virgilio non mi piace, abbiamo chiesto un approfondimento ulteriore sulle alternative, uscita su via del Carso e via Vittorio Emanuele II» prosegue Botteon, ipotesi che però a gennaio Anas aveva dichiarato non perseguibili come comunicato dal comune lo scorso 29 gennaio (vedi).

 

Concorde sul “no” all’uscita su via Virgilio anche il consigliere Alessandro De Bastiani: «Il PD in campagna elettorale è sempre stato contrario all’uscita su via Virgilio. Certo l’opera è cantierata e non so quali margini di manovra ci siano. Io sono contrario a questo traforo» non nasconde il consigliere riferendosi all’attuale tracciato. Ma nell’incontro di lunedì sono emersi anche pareri a favore del progetto preliminare, molti hanno preferito non sbilanciarsi, dunque una posizione del PD non unitaria. Una posizione che, se la variante così come pensata ora (Rindola-cimitero-sotto passaggio di via del Carso e campus scolastico-superamento del fiume Meschio-via Virgilio) dovesse essere portata in consiglio comunale, potrebbe aprire uno scenario non univoco al momento del voto in aula.

 


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