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29 marzo 2024

Montebelluna

«Assunzione di personale per le medicine o sarà stato di agitazione»

I sindacati denunciano la situazione di sofferenza e carenza di personale nelle aree internistiche dei plessi ospedalieri di Castelfranco e Montebelluna

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«Assunzione di personale per le medicine o sarà stato di agitazione»

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - Da tempo le rappresentanze sindacali hanno aperto una vertenza per l’integrazione del personale nelle aree delle medicine degli ospedali di Castelfranco Veneto e Montebelluna. «Dopo mesi di colloqui e pressioni si è ancora ad un sostanziale nulla di fatto, il tempo è scaduto si va verso la mobilitazione dei lavoratori».

«La Regione impone, col DGR 610/2014, una media di 195 minuti di assistenza minimi a paziente, a Castelfranco e Montebelluna ci avviciniamo ai 140» denunciano le sigle di categoria e le rappresentanze sindacali unitarie, che aggiungono «i lavoratori non riescono a garantire una buona assistenza, in otto ore a volte non riescono neppure a fare una pausa di pochi minuti».

 

Il problema, secondo quanto riferito, non riguarderebbe soltanto i lavoratori e il loro benessere psicofisico, minato da carichi di lavoro ritenuti smisurati dalle stesse tabelle della legge regionale in materia. «A rischio è la qualità stessa dell’assistenza e dunque la salute dei pazienti - sottolineano Enrico Baldin (FP Cgil), Samanta Grossi (Cisl FP), Florio Michielin (Uil FPL) e Federico Borin (RSU) -, perché con tale aggravio di attività e tali livelli di stress, oltre ad avere difficoltà a rispondere in tempi ragionevoli alle esigenze dei degenti, viene a mancare la lucidità nel compiere azioni che richiedono tempi adeguati ed estrema attenzione, come la somministrazione della terapia farmacologica. Non può bastare il grande senso di responsabilità e la passione dei dipendenti che continuano a rinunciare ai riposi, alle ferie e a sforare sistematicamente il termine dell’orario di lavoro».

 

Le rappresentanze sindacali lamentano una situazione che a loro dire si configura sempre più grave, una vera bomba pronta ad esplodere. «La direzione scarica le responsabilità sui limiti alle assunzioni posti dalla Regione Veneto, la Regione a sua volta sui tagli alla spesa sanitaria imposti dal Governo. Basta rimbalzi, di questo passo, in assenza di risposte concrete e tempi certi - promettono i Sindacati -, si andrà verso la mobilitazione dei lavoratori».

 


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