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16 aprile 2024

Oderzo Motta

«La mia scelta di vita. E di morte»

A Ponte di Piave il consigliere Daniele Furlan racconta la sua storia. E la sua decisione.

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«La mia scelta di vita. E di morte»

PONTE DI PIAVE - «Una scelta di vita e di morte del tutto personale». A volte morire può diventare l'impresa più difficile di una vita, come dimostra la vicenda di Dj Fabo, "emigrato" per morire.

 

In questo periodo a Ponte di Piave è stata attivata la D.A.T., ovvero Dichiarazione Anticipata di Trattamenti Sanitari. Attraverso questo documento qualunque residente può depositare all'Ufficio Servizi Demografici un attestato contenente la manifestazione di volontà in merito ai trattamenti medici a cui essere sottoposto o meno, in caso di malattie o traumatismi che determinino perdita di coscienza permanente e irreversibile. E c’è già un primo firmatario.

 

Daniele Furlan (nella foto con il figlio e la funzionaria dell'anagrafe al momento della firma), consigliere comunale con disabilità, spiega: «Per questo, in attesa che il Parlamento approvi finalmente una legge sul Testamento Biologico, ho deciso di avvalermi del servizio. Si nomina uno o più fiduciari che, in caso del verificarsi della perdita di coscienza permanente, divengono i soggetti chiamati a seguire la persona fino all’ultimo. Come consigliere comunale ho collaborato alla redazione ed è stato approvato all'unanimità in un consiglio dell’aprile dello scorso anno».

 

Furlan racconta la sua storia: «Nel 2001, a causa di un incidente stradale, sono divenuto tetraplegico, completamente paralizzato dal collo in giù, e per circa un mese mezzo durante il quale la mia vita è stata appesa a un filo, mi sono trovato con la mente ingabbiata dentro a un corpo tenuto in vita dalle macchine. Fortunatamente mi sono ripreso, e pur persistendo la paralisi, ho riacquistato la possibilità di respirare, idratarmi ed alimentarmi per via orale, ma soprattutto di comunicare vocalmente ed in via epistolare tramite computer.

 

Oggi collaboro con diverse Associazioni e ho fatto del volontariato lo scopo cui dedicare il mio tempo». Purtroppo però una qualunque patologia che compromettesse la capacità respiratoria potrebbe farlo ripiombare nell'incubo. «Perciò, dopo averne parlato con mio figlio Alessandro che ho nominato fiduciario, sabato scorso ho depositato la mia Dichiarazione Anticipata di Trattamento Sanitario in comune.

 

Rendo pubblica la mia decisione, che invece può attuarsi nell'assoluto rispetto della legge sulla privacy, per informare i miei concittadini che è possibile tutelare la piena dignità personale anche durante la fase terminale della propria vita o in fasi simili».

 

 


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