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23 aprile 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

«NO ALL'AMPLIAMENTO DI CASTELBRANDO»

Il consigliere di minoranza Salton avverte: «Cison si vende l'anima»

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«NO ALL'AMPLIAMENTO DI CASTELBRANDO»

CISON DI VALMARINO - «Castelbrando vuole allargarsi e Cison si vende l'anima»: la dura critica viene dal consigliere comunale di minoranza Costantino Salton del gruppo "Insieme" a 24 ore dal consiglio comunale, indetto per mercoledì 29 giugno alle 20,30, quando tra i vari temi all'ordine del giorno si affronterà anche la proposta di accordo pubblico-privato tra il comune e la Quaternario Investimenti spa.

Un accordo che, sintetizza Salton, annuncia un «investimento ricettivo per Castelbrando, 20 mila metri cubi di terziario che però il PATI non prevede per quell'area».

L'area è quella a due passi dal centro di Cison: «Ci sono molte perplessità nei tempi e nei modi delle decisione - continua Salton a nome del gruppo di minoranza - oltre che nei mastodontici progetti di costruzione. Per certi versi non sono considerati nemmeno i limiti edificativi imposti dalla stessa amministrazione con lo strumento del PATI».

Ma perchè questo ampliamento? «L'operazione nel suo complesso, forse non ha soddisfatto appieno l'attuale proprietà che, stante la situazione attuale, non trova più remunerativo gestire un grande complesso situato in posizione così decentrale rispetto alle grandi attrazioni turistiche del Veneto. Occorre rendere più attrattivo l'intero pacchetto, avviare operazioni per riuscire ad entrare nei club più esclusivi. Ma questo comporta più servizi, più camere e camere più accoglienti Per realizzare questo però sono necessari più spazi, più volumetrie...» afferma il consigliere di Insieme.

Da qui l'esigenza di realizzare 20 mila metri cubi, ma ricorda Salton «nel PATI tutta la zona attorno al Castello Brandolini risulta sottoposta a vincolo monumentale con divieto di edificazione. Come fare per non operare in contrasto del P.A.T.I. sin dal primo giorno? Semplice, si convoca urgentemente una riunione del consiglio comunale prima della sua definitiva approvazione e si approva un'apposita convenzione che sarà poi introdotta come “osservazione” al Piano. Nel frattempo si perderà la faccia, si vincoleranno metri cubi che potevano essere distribuiti in altro modo, ma tanto quasi nessuno ci farà caso e i più riottosi potranno essere additati di voler operare contro il bene comune perché poi ci sarà lavoro per tutti. Come se ci fosse un'impresa a Cison in grado di realizzare opere per 20.000 mc» chiude il gruppo Insieme.

 

 



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