«SALVATE QUELLA PISTA»
Morirebbe un pezzo di città
CONEGLIANO - Sullo sfondo di una polemica che contrappone il mondo dell’atletica coneglianese e l’amministrazione comunale, rimangono le corsie della pista rossa sulle quali quest’anno non echeggerà il ticchettio delle scarpe chiodate di atleti internazionali. Gli acciacchi di un impianto che in questi anni avrebbe dovuto essere sottoposto ad una manutenzione costante, hanno, infatti, spinto la Fidal a non concedere le necessarie autorizzazioni per lo svolgimento di due meeting come il 25° memorial “Trofeo Toni Fallai” e l’11° “Junior meeting” che portavano in città un fiume di atleti a caccia di titoli e record.
Un silenzio sinistro che si abbatte su trent’anni di storia e di sport iniziati nel 1980 quando nell’ex campetto parrocchiale di Ogliano, un gruppetto di appassionati capeggiati da Walter Fellet e Aldo Zanetti (in foto piccola) provava a strappare un po’ di atleti e di interesse all’imperante passione per il calcio. In pochi mesi i tesserati erano già 80 e la voglia di fare sul serio spinse i dirigenti a cercare uno sponsor in Camillo Bianchi, l’allora titolare della Silca di Ogliano che aderì dando il via ad un rapporto di collaborazione che tuttora continua.
Da allora è stato un crescendo di tesserati e di successi, con una squadra che via via è cresciuta fino a raggiungere e a stringere un patto di ferro con i vicini di casa di San Giacomo dell’Atletica Jäger Vittorio Veneto. Da lì la nascita dell’Atletica Industriali Conegliano. Un mondo che in 30 anni di storia ha visto passare qualcosa come 15 mila tesserati offrendo agli appassionati della “regina degli sport” spettacoli irripetibili con titoli nazionali e record mondiali. Tutti intorno a quella pista, che sorge all'interno dello Stadio Soldan di via Maset.
Sì perché se oggi l’impianto mostra tutti i segni del tempo – ma cancellabili con un po’ di buona volontà ed un accurato restayling -, vanta comunque un curriculum di tutto rispetto visti i livelli delle gare che ha ospitato: dalle finali nazionali del giochi della gioventù, alle finali nazionali di serie A su pista. Prestigiosi i nomi degli atleti che su quelle corsie hanno raggiunto i loro risultati migliori da Veronica Piutti, più volte in nazionale che sulla pista coneglianese a 12 anni ha mosso i primi passi nel mezzofondo, al saltatore con l’asta Salvatore Gibilisco tesserato per la Jäger Vittorio Veneto, a Lara De Stefani nazionale mezzofondo juniores, fino all’atleta del Barhein Belal Mansoor Alì (foto sotto) che nel 2005 proprio a Conegliano ha conquistato un record del mondo allievi negli 800 metri.
I problemi tra comune e società, non annichiliscono solo i 350 tesserati dell’atletica coneglianese ma anche le migliaia di ex atleti, amatori o semplici spettatori e appassionati che stanno letteralmente intasando la casella e-mail della società con lettere di sostegno. C’è chi da tempo ha lasciato l’Italia: “E’ a dir poco scandaloso e sorprendente. Ciò che l'Amministrazione non conosce è (a mio parere) la cosa più importante che l'atletica mi ha lasciato: i valori di questo sport”, c’è chi come Giovanna invece in città ci vive: “Da anni non faccio un salto in pista, ma io lì ho lasciato il fiato e il cuore, non posso credere che si sia arrivati a tanto! Una vergogna che una cittadina come la nostra che apparentemente non sembra avere problemi economici, anzi sfoggia consumismo e bella vita, non possa permettersi una pista d'atletica degna di questo nome”.
C’è poi una giovane tesserata che non si vuole arrendere: “Sono nata e cresciuta su quella pista ora diventata il rifugio dei miei momenti difficili, non posso accettare che tutto questo finisca e farò tutto ciò che posso perchè questo non accada”. E ancora Luca Lunardelli, nazionale di bob nel 1999 in quell’anno premiato dall’amministrazione comunale: “Mi chiedo che senso abbia quel riconoscimento se la città che me lo ha consegnato ora sta uccidendo la pista di atletica, ovvero il luogo grazie al quale sono riuscito a raggiungere i miei traguardi sportivi.
L'assessore ha dichiarato che l'atletica Conegliano ha molti tesserati di altri comuni e quindi che anche questi dovrebbero contribuire ai costi. La ritengo un'argomentazione priva di alcun senso, ma visto che la pensa così, in futuro, se sarà ancora assessore, si ricordi di fare lo stesso discorso anche alle altre società sportive, o forse pallavolo, calcio, basket, rugby, ecc. hanno solo tesserati coneglianesi? Un incontro serio tra l'atletica e l'assessorato allo sport potrebbe chiarire molte cose, bisogna però che la volontà ci sia. Mio padre, Tito Lunardelli, mi diceva sempre che per amministrare bene una città bisogna fare ciò di cui i cittadini hanno bisogno e non ciò che serve a mettersi in mostra, che un buon politico lo si vede dai fatti, non dai proclami. L'amministrazione comunale rifletta su queste parole”.
Milvana Citter