“La proposta di legge statale di Zaia per Pedemontana è un banco di prova”
Il consigliere Azzalin (Pd): “In ogni caso dimostra l’inutilità del referendum per l’autonomia”
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CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - “Zaia continua a trattare i consiglieri come sudditi e non si presenta in aula a parlare della ‘opera più importante di Italia’. Un comportamento sbagliato e offensivo, a maggior ragione se continua a spadroneggiare sui giornali con le proposte sulla Pedemontana. Adesso rilancia l’idea di una legge statale di iniziativa regionale per chiedere 300 milioni sui 500 previsti nel Bilancio e destinati al riparto delle Regioni per realizzare investimenti. Ancora una volta bypassa il dibattito consiliare e declina tutto in chiave autonomista, diventando prigioniero di se stesso”.
È quanto sostiene il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin in merito alla proposta del governatore Zaia annunciata ieri con un comunicato stampa.
“Il referendum in sé non porterà a niente, visto che, in caso di vittoria del sì, servirà comunque una legge costituzionale, approvata dai 2/3 delle due Camere, per modificare la Carta. Questa proposta di Zaia, che dovrà essere votata dal Parlamento, è dunque un banco di prova. Se dovesse passare a cosa serve il referendum, visto che c’è la disponibilità della maggioranza di deputati e senatori a trattare?
E se non passa – sottolinea in chiusura Azzalin - la consultazione promossa da Zaia, e che costerà 14 milioni, è altrettanto inutile, visto che si infrangerebbe su un Parlamento contrario a concedere al Veneto (e perché solo al Veneto e non alle altre Regioni?) un’autonomia speciale, come quella di Trento e Bolzano”.