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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

Il “brivido verde” di Fregona

Non solo Torchiato. La cantina produttori di Fregona punta sul Boschera

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Il “brivido verde” di Fregona

FREGONA - Si sono fatti strada nel mondo col Torchiato. Vino passito dal gusto inimitabile che nasce in una piccola realtà produttiva collocata tra i comuni di Fregona, Sarmede e Cappella Maggiore, che ha alle spalle un secolo di storia e un futuro in crescita costante: se nel 2011 sono state “solo” 14 mila le bottiglie di Torchiato prodotte, quest’anno ne verranno commercializzate 20 mila.

Eppure i sette produttori di Fregona non si sono limitati, col tempo, a coltivare un prodotto già noto e apprezzato nel mondo.

Nella bella sede di appassimento del Torchiato di Osigo, sabato scorso hanno puntato a coltivare un brivido. Verde. Ci riferiamo al Boschera, “Un vino - sostengono alla Cooperativa - capace di stupire anche i degustatori più viziati ed esigenti, che affiancherà degnamente l’altro gioiello di famiglia, il celebratissimo Torchiato di Fregona.” “La boschera - spiega Alessandro Salatin presidente della società cooperativa Cantina Produttori di Fregona - è uno dei tre vitigni (insieme a glera e verdiso) che danno origine al Torchiato di Fregona. Ma non vi era traccia - ad oggi - di un vino realizzato da boschera in purezza. Dopo un lungo lavoro di ricerca in collaborazione con l’Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano, ora la boschera è un vitigno pronto per essere utilizzato. E’ un vino bianco dorato, leggermente aspro, ricco di note fruttate e floreali che vengono conservate anche grazie alle particolari tecniche di raccolta dell’uva, per poi essere esaltate nelle fasi di vinificazione”.

Il boschera, definito “un brivido verde, minerale e vegetale”, racchiude in sé tutta la storia, la tradizione e le caratteristiche di una terra unica e affascinante. Ed è un vino che affiancherà il Torchiato, che richiede una pazienza e una professionalità particolari.

“Per produrre vini come il Torchiato - spiega Salatin - è necessario selezionare solo grappoli con acini perfetti affinché nei mesi che li separano dalla torchiatura, i chicchi in appassimento non vengano intaccati da muffe o altri batteri responsabili di avviare fenomeni di marcescenza.Tale fase di appassimento deve durare almeno150 giorni, al termine dei quali prende tradizionalmente il via la Festa del Torchiato che una volta consisteva nella torchiatura delle uve appassite nel torchio istituito dalla comunità per un uso pubblico e che è ancora visitabile nella località di Osigo di Fregona.

Dopo la spremitura delle uve il Torchiato per essere definito tale richiede tempi di maturazione piuttosto lunghi: invecchiamento di almeno 24 mesi, 5 dei quali in bottiglia. Dopo aver saltato la produzione nell’infausta annata 2014 per assicurare al consumatore l’alta qualità alla quale è giustamente abituato, quest’anno la cooperativa è protagonista di un'altra interessante scommessa: quella del boschera.”

Il Torchiato di Fregona dell’annata 2012 sarà il primo vino a essere prodotto completamente all’interno del Centro di appassimento inaugurato nel 2012.

Al battesimo dei due vini erano testimoni diverse autorità e personaggi del mondo enogastronomico. Tra le varie dichiarazioni è stata applaudita quella di Alberto Maniero, presidente di Altamarca, che ha definito le bottiglie delle “ambasciatrici” di un patrimonio di gusto, cultura e folclore unici.

 



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