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28 marzo 2024

Montebelluna

“Stop alla pista di motocross: anche la Regione si è accorta che è un errore"

Le associazioni WWF e Amici Bosco Montello ribadiscono, dopo la denuncia di un privato, che la pista va chiusa

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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“Stop alla pista di motocross: anche la Regione si è accorta che è un errore

GIAVERA DEL MONTELLO – Una diatriba che va avanti da anni anche perché come ricordano le associazioni di volontariato ambientale si trova non solo in un’area di rilevanza storica ma è stata anche classificata dalla Comunità europea come Zona Speciale di conservazione di habitat e specie (ZPS). La questione è riemersa dopo che nei giorni scorsi una privato si è rivolto alla Procura per segnalare che in quell’area c’è un cimitero delle prima guerra mondiale tant’è che da sempre è chiamata “Valle dei morti”.

“Il comune di Giavera, di concerto con il Motoclub Montello, ha concesso la riapertura della pista, che era stata dismessa perchè non più rispondente alla norme di sicurezza motociclistica e costretta a fare i conti, per la messa a norma, con le prescrizioni di legge che nel frattempo si erano accumulate sul Montello – affermano le due associazioni -: vincolo idrogeologico, vincolo paesaggistico, la normativa speciale sul Montello del 1975, il Piano d'area, l'appartenenza alla Rete Natura 2000, il Codice dell'ambiente (legge nazionale n.152 del 2006). Un vero crescendo di ostacoli, disposto dalle istituzioni a protezione del patrimonio ambientale e culturale del Montello”.

WWF e Amici Bosco Montello spiegano che una pista di motocross è più simile ad un'azienda inquinante che ad un campo sportivo, per questo il Codice dell'ambiente prescrive sia per la realizzazione di nuovi circuiti sia per la ristrutturazione di quelli esistenti la Valutazione di Impatto Ambientale, e aggiunge: “Consapevole che la ristrutturazione dell'impianto non sarebbe mai andata in porto seguendo la via maestra, il comune di Giavera ha saltato l'ostacolo presentando alla Regione Veneto un progetto fittizio di Parco attrezzato per lo sviluppo del turismo ecoccompatibile; i 200.000 euro del finanziamento ottenuto sono stati poi usati esclusivamente per dotare la pista di motocross dei servizi richiesti dalla federazione Motociclistica”.

Le associazioni quindi spiegano che: “La Regione Veneto se n'è accorta, come dimostra il verbale del sopralluogo, e ha revocato i fondi concessi per il progetto fittizio, ma nel frattempo con quei denari il Comune ha realizzato opere cementizie necessarie per far ottenere l'omologazione alla pista, e il Comune di Giavera ha concesso al noto Motoclub Montello di correre. Il Comune di Giavera restituirà alla Regione Veneto i soldi presi per il finto progetto con i soldi dei residenti a Giavera. Le associazioni chiedono ancora una volta alle istituzioni preposte di porre fine alla scandalosa presenza della pista di motocross sul Montello”.

 



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