“Una canzone per l’Adunata”: a Treviso la prima esecuzione

Il brano eseguito dal Coro dei Cori formato da 60 coristi

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“Una canzone per l’Adunata”: a Treviso la prima esecuzione

TREVISO - Una serata emozionante, con Il Coro dei Cori”, ha fatto rivivere a 400 persone la meraviglia sprigionata da brani della tradizione alpina ma anche da proposte contemporanee come “Quel che resta del giorno”, firmata dal Maestro Angelo Bernardelli (Bresso-Mi), vincitore del concorso di composizione corale “Una canzone per l’Adunata”. Tanti applausi hanno segnato venerdì sera all’Istituto Fermi di Treviso il concerto fortemente voluto dalla Sezione Ana presieduta da Raffaele Panno e coordinato magistralmente dal direttore artistico dell’Adunata Ettore Galvani, presidente di Feniarco, Federazione Nazionale Italiana Associazioni Regionali Corali.

Sessanta coristi appartenenti alle 15 formazioni corali della provincia di Treviso si sono uniti in via eccezionale formando “Il Coro dei Cori” e diretti dal Maestro Giorgio Susana hanno interpretato classici come Monte Nero o il Testamento del Capitano e brani contemporanei d’effetto quali Benja Calastoria e Signore delle Cime di Bepi De Marzi. Il tutto grazie alla disponibilità dei singoli direttori di coro. Ma il clou della serata intitolata “I Monti raccontano” e presentata da Francesco Brighenti speaker dell’Adunata, è stata la premiazione del concorso che ha visto la partecipazione di quasi 70 musicisti di tutta Italia. “Lo scopo – ha spiegato il Maestro Galvani – era quello di infondere nuova linfa vitale ad un repertorio che ha ormai cent’anni”. Il che non significa dimenticare il passato ma onorarlo, sapendo guardare al presente e alle nuove generazioni. “Noi ricordiamo la storia e chi è caduto per la Patria ma sappiamo anche guardare avanti, valorizzando i valori alpini della solidarietà, della pace, dell’attenzione a chi è in difficoltà”.

Il concorso non è un atto isolato e fine a se stesso ma rientra in un progetto di Coralità Alpina sostenuto da Luigi Cailotto, presidente del Comitato Organizzatore Adunata. “Vogliamo che l’Adunata non sia considerata una October Fest ma un momento aggregativo importante in cui condividiamo i nostri valori”. In questa prospettiva la coralità ha un ruolo fondamentale, sta nel dna delle penne nere e dai teatri si diffonderà nel cuore di Treviso sabato 13 maggio, con il concerto intitolato “Note di Notte” in cui i cori protagonisti dei tradizionali concerti nelle chiese (112 per 43 appuntamenti), conquisteranno 11 piazze della città e coinvolgeranno il pubblico poiché – precisa Galvani - “la coralità non si impone ma si diffonde e si vive facendo cultura”. Il progetto è complesso e coinvolge istituzioni importanti come l’Asac, Associazione per lo sviluppo delle attività corali, con il supporto delle Sezioni Ana che organizzano l’Adunata: Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto e Valdobbiadene.

Ieri il primo atto con la premiazione del brano “Quel che resta” dedicato ai tanti morti dell’Ortigara che meritano rispetto e silenzio. “Questo concorso è nato per valorizzare brani che incarnino gli autentici valori alpini e ricordino la Grande Guerra di cui ricorre il Centenario”, ha commentato emozionato Raffaele Panno, presidente della sezione Ana di Treviso. Un’altra novità riguarda la pubblicazione di un volume contenente gli spartiti della canzone vincitrice e delle 6 segnalate in modo da offrire a tutti i cori la possibilità di sperimentarle. Il volume sarà diffuso durante l’Adunata del Piave.

 



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