Per il 1° maggio torna il “batoceto” a Castelfranco
Un gruppo di castellani suoneranno a mano le campane del duomo esibendosi in un suggestivo concerto primaverile
CASTELFRANCO – Solitamente il “batoceto”, vale a dire suonare le campane a mano, è una tradizione tipica del giorno di San Liberale patrono della città e del 14 agosto vigilia di Ferragosto ma su richiesta del parroco, domani 1° maggio, ci sarà una performance inedita di questa pratica ripristinata solo in tempi recentissimi. Dopo l’ultimo rintocco dell’orologio della torre civica, a mezzogiorno, saranno intonati due brani rigorosamente diretti da un maestro campanaro e al termine (circa 20 minuti) tutti in sacrestia, per un brindisi e una fetta di dolce.
Una tradizione molto particolare che porta buonumore e non a caso come spiega Carlo Dorella, uno dei suonatori: “Ho trovato traccia di un altro momento, più antico e logico del “batoceto”: in luglio per la Festa del Redentore, quando si ricorda la fine della peste a Venezia – e aggiunge -. La chiesetta a fianco il duomo davanti al campanile è dedicata al Redentore, all'interno un affresco ricorda la fine della peste anche a Castelfranco, ed in quel giorno a mezzogiorno venivano suonate le campane in tutte le chiese”.