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18 aprile 2024

Treviso

I 150 ANNI DEL “RICCATI”

Una storia significativa in Provincia

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

I  150  ANNI  DEL  “RICCATI”

TREVISO - Dieci pannelli ed altrettante teche da esposizione, che sintetizzano la vita e vitalità dell'Istituto tecnico commerciale "Riccati", sono in bella vista a ricordare la storia dell’Istituto, a partire dall'atto ufficiale della istituzione del 12 giugno 1867, con cui il Consiglio Provinciale di Treviso deliberava l'istituzione di un istituto tecnico con 3 indirizzi: a) agronomia e agraria; b) commercio, amministrazione e ragioneria; c) periti meccanici e costruttori – presto indirizzo fisico-matematico.

L’Istituto Tecnico Provinciale cominciò il 15 novembre 1869 con una sola classe di 18 allievi e soltanto nel 1885 venne intitolato al matematico ed idraulico Jacopo Riccati, ideatore della "equazione di Riccati ", passaggio fondamentale fornito da Ettore Majorana a Enrico Fermi per la teoria della fissione nucleare.

La dirigente scolastico dott.ssa Luisa Mattana, l’ex-docente dell'istituto Carlo Fassetta, il professor Paolo Zaja ed altri tre relatori ( il prof. Fabio Targhetta, la dott.ssa Sara Filippin e il dott. Giorgio Vaccari ) hanno presentato le vicende e le collezioni storiche dell’Istituto, nell'aula magna, alla presenza di molte autorità, tra le quali la dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale, Barbara Sardella, il sindaco Mario Conte, e l'ex-allieva ed assessore della Provincia Berto.

 

La prima sede fu Casa dei Conti Scotti, al centro della Città, affiancata nel tempo da due altre case private, per affrontare le già allora presenti emergenze di spazio fisico, che vennero – ma solo temporaneamente – risolte con la nuova ed ancora attuale sede, costruita negli anni tra il 1920 e il 1923, inaugurata l’11 novembre 1923 nell’odierna Piazza della Vittoria, al posto della demolita caserma “Zambeccari”, ex-chiesa francescana di S. Maria del Gesù.

Pareggiato nel 1902, privato dell’indirizzo fisico-matematico dalla Riforma Gentile del 1923/24 a favore dell’istituito liceo scientifico, e “ridotto” ad Istituto tecnico per Ragionieri e Geometri nel 1932, divenne regio nel 1935 ma, a causa delle Leggi razziali del regime fascista, dal 1938 al 1944 il “Riccati” conobbe le tristi vicende del suo docente di chimica, Alessandro Ottolenghi, prima sospeso dall'incarico perché ebreo, poi arrestato il 27 gennaio 1944 e infine il mese dopo deportato ad Auschwitz, da dove non ha fatto più ritorno in Italia. Gli è stato intitolato in memoria il nuovo laboratorio di chimica-fisica.

Tra le curiosità negli ultimi anni va ricordato il gemellaggio del “Riccati” con l’americano “School District of Montello” della omonima città del Winsconsin: i due Istituti parteciparono alle sperimentazioni della NASA americana, inviando nello spazio il radicchio trevigiano e castellano, insieme alla lattuga americana, nel novembre del 1998, presenti due scolaresche al Cape Canaveral Space Center.

 

Riassociato al “Luzzatti”, che visse autonomia parallela dal 1973 al 2003 ( “figlio” del “Riccati” stesso, come lo furono vari altri istituti tecnici di e fuori provincia – non ultimo dal 1969 l’Istituto per Geometri “Andrea Palladio” di Treviso), oggi il “Riccati” conta circa 1250 studenti con oltre 100 docenti.

E’ titolato Istituto Tecnico Economico Statale (indirizzo per ragionieri con varie specializzazioni) e Liceo Economico Sociale. Sul piano pedagogico-didattico il progetto del Riccati punta con interesse agli aspetti tecnologici e multimediali, anche con lo studio di 2 lingue straniere, mentre la dimensione europea viene approfondita con grande interesse, in sintonia con alcuni progetti di alternanza scuola-lavoro e di apprendimento di lingue straniere con fondi europei.

Tra i personaggi storici degli ex allievi ricordiamo per i tanti altri il banchiere Ennio Doris, gli industriali ed artisti fratelli Manfio, il basso lirico Roberto Scandiuzzi, senza dimenticare che, sia pure per un solo anno, fu allievo dell’istituto anche l’on. Amintore Fanfani.

La mostra, che rimane aperta fino ai primi di gennaio, può essere visitata a ingresso libero nei giorni di martedì, giovedì e venerdì tra le ore 15 e le 18, previa prenotazione telefonica.

 



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Pietro Panzarino - Vicedirettore

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