I 176 profughi del bellunese diventano volontari
Dalla pulizia delle aree pubbliche alla manutenzione del verde i ragazzi sono una ricchezza per il territorio
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BELLUNO - I Comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi, Limana, Puos d'Alpago, Feltre, Fonzaso e Valle di Cadore, oltre alla Direzione territoriale del lavoro, il Comitato d'intesa e le Cooperative convenzionate hanno sottoscritto oggi con la Prefettura di Belluno un protocollo volto a disciplinare le attività di volontariato che i profughi ospitati in provincia volessero liberamente intraprendere.
Si tratta, è stato spiegato, di una "cornice" che deriva da esperienze in questo senso già intraprese da Belluno, Feltre e Fonzaso e che prevedono un percorso di formazione e la tutela assicurativa del lavoratore a carico del Comune in cui è ospite.
Le mansioni, in ogni caso, oltre ad essere di pubblica utilità, rientrano in attività particolarmente semplici, come la pulizia di spazi pubblici e la manutenzione del verde. Attualmente i profughi domiciliati nelle varie strutture di accoglienza della provincia di Belluno sono 176.