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29 marzo 2024

Vittorio Veneto

200 nuovi posti al Cesana, Castro: "Fregolent e Benazzi in conflitto d'interessi"

La dura replica del presidente dell'istituto Maurizio Castro

| Roberto Silvestrin |

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| Roberto Silvestrin |

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VITTORIO VENETO - Ormai è scontro aperto tra il Cesana Malanotti e l’Ulss, in merito ai 200 nuovi posti che dovrebbero arrivare all’istituto di via Carbonera. Dopo le dichiarazioni del direttore generale dell’azienda sanitaria, Francesco Benazzi, oggi è arrivata la dura replica del presidente dell’Ipab Maurizio Castro.

 

Benazzi aveva sostenuto che non vi era nessuna preclusione nei confronti del Cesana, aggiungendo però che “le regole vanno rispettate”. Secondo il direttore la domanda per i 200 posti fatta dalla casa di riposo sarebbe infatti arrivata a tempo già scaduto per poter essere recepita nell’attuale programmazione.

 

E qualche giorno prima il presidente della conferenza dei sindaci, Sonia Fregolent, aveva annunciato l’impossibilità di accogliere la richiesta del Cesana, in quanto i piani di zona erano stati prorogati (e quindi “congelati”) fino al 31/12/2018. Oggi Castro ha diffuso una nota al vetriolo, con cui ha parlato – riguardo al duo Fregolent-Benazzi - di un “tenace conflitto di interessi”.

 

Il presidente del comitato dei sindaci, sostiene il presidente del cda, dovrebbe infatti essere la “controparte dell’Ulss”, a cui dovrebbe opporre le “ragioni della tenuta comunitaria e della vocazione sociale dei territori”. “Incredibilmente, a guidare il comitato troviamo un sindaco, la Fregolent, dipendente diretto della sua controparte” scrive Castro.

 

Il riferimento è al ruolo ricoperto dal sindaco, reso noto dal presidente: “impiegata dell’ufficio legale e affari generali” all’interno dell’azienda sanitaria. Castro però non sostiene solo il conflitto di interessi, ma anche la contraddizione tra le dichiarazioni riportate da Fregolent e Benazzi: “La prima infatti sostiene che l’istanza del Cesana non si può esaminare perché vige un misterioso “blocco” regionale; il secondo sostiene invece che la programmazione per il distretto dell’ex Ulss 7 è già stata chiusa il 30 maggio 2017. Guarda caso, senza tener conto della richiesta del Cesana, che è del 15 maggio, e due mesi prima della scadenza del termine per la presentazione delle domande, che è il 31 luglio”.

 

Secondo il presidente del Cesana i due sono quindi “pronti a sostenere qualunque tesi, anche la più bizzarra e insensata, pur di fermare il progetto di Vittorio Veneto”. Ma Castro fa anche un pronostico: “non ci riusciranno. Speriamo che la presidente e il direttore si ravvedano per tempo”. I precedenti in effetti sono a favore del Cesana, visto che i giudici smantellarono i tentativi di commissariare l’istituto e di rimuovere due dei tre revisori dell’ente per sostituirli con professionisti non selezionati dall’Ipab.

 

“E sorrido infine ricordando come, per Fregolent e Benazzi, i vittoriesi non possono aprire nuove case di riposo a casa loro, mentre li avrebbero certamente applauditi se fossero riusciti ad aprirle a Jesolo o a Cinto Caomaggiore come avevano stabilito le gestioni loro amiche” ha concluso Castro.

 


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