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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Al seggio? Prima i maschi

Votazione ‘discriminante’ al seggio. Lo scrutatore ‘imbranato’ favorisce nell’accesso gli uomini

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Donne in fila per il voto

VITTORIO VENETO - Al seggio n.2 (scuola elementare Pascoli, di via Nannetti) l’accesso alla votazione sembra essere ‘di genere’. Cioè sembra favorire gli uomini. Almeno nei tempi d’attesa.

Alle 11.30, fuori dalla Sezione n.2, è in corso una piccola bagarre. Una decina di persone (uomini e donne) sono in coda fuori dall’aula. Ma ad avere accesso privilegiato al seggio sono gli uomini.

Un maschio! Ora un maschio può entrare”, dice imbarazzata la scrutatrice. Le donne si guardano. Basite al primo richiamo di questo tipo, incazzate al terzo.

“Perché un uomo che è appena arrivato può entrare in cabina e noi donne che aspettiamo da mezz’ora siamo ancora qui ad attendere?”, domanda un’elettrice.

La presidentessa del seggio dribbla la domanda pressante finché può. Poi dichiara che la colpa è dello ‘scrutatore lento’. A quanto pare esiste un registro votanti maschile e uno femminile: quello maschile procede, quello femminile no.

“Non è possibile che una procedura elettorale sia ‘di genere’: quando è uscita ‘sta legge? Questa notte?” arringa spazientita un’elettrice all’ennesima provocazione.

I toni si fanno accesi. Lo ‘scrutatore lento’ viene momentaneamente sollevato dall’incarico. Ma fuori dal seggio (dove solo una delle quattro cabine è occupata) l’ingorgo persiste. Una mamma promette alla bimba che ha portato con sé di portarla al parco se pazienterà ancora un po’. In una mezzoretta potrebbe cavarsela...

Al di là dell’episodio in questione, anche gli altri seggi della scuola Pascoli sono sovraffollati. La procedura elettorale ha allungato i tempi. Sulla scheda consegnata ai votanti vi è infatti una targhetta adesiva con un codice che va riportato nell’elenco-elettori previa dettatura. Lo stesso codice deve essere riletto prima che l’elettore lasci il seggio, a votazione avvenuta. E c’è chi si chiede ‘Non bastava dotare la scheda di due codici adesivi uguali, in modo da applicarne anche sull’elenco votanti? L’operazione avrebbe accelerato i tempi’. Nessuno evidentemente ci ha pensato. Ma con le code fuori dai seggi, l’affluenza (almeno nell’aria) sembra arrivare a picchi storici.
 

 


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Emanuela Da Ros

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