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29 marzo 2024

Treviso

Al Veneto la rivincita del settore agricolo

Luca Zaia a Roma rivendica il ruolo della regione in campo agricolo

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“Il Veneto non darà mai il suo assenso e quindi io, in veste di assessore all’agricoltura, non firmerò mai un Piano Strategico Nazionale che penalizza l’agricoltura veneta, già pronta per la nuova stagione di programmazione, con contenuti e strategie del Piano di Sviluppo Rurale già definiti e che ha bisogno dei finanziamenti già programmati per consolidarsi e ristrutturarsi in modo da essere competitiva nella mondializzazione”. Lo ha ribadito il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia,  a Roma dove si è svolta  la riunione con le Regioni e Province autonome convocata per discutere del riparto dei fondi del Piano Strategico Nazionale dello sviluppo rurale.
“Il bilancio del primo PSR 2000 – 2006 sì è chiuso in maniera molto positiva: abbiamo saputo spendere bene e in maniera oculata – ha sottolineato Zaia – tanto che abbiamo potuto attivare un overbooking superiore ai 100 milioni di euro, derivante dall’inefficienza degli altri, investendo in tutto oltre 850 milioni di euro, comprensivi di risorse regionali. Questo nostro impegno ha permesso all’Italia di conservare finanziamenti europei che sarebbero andati ad altri Stati”.
“Per la stagione di programmazione 2007 – 2013 al nostro Paese sono stati assegnati 8 miliardi 292 milioni di euro. Noi vogliamo supportare nell’ulteriore processo di liberalizzazione dei mercati l’agricoltura veneta, che si pone ai vertici nazionali per Produzione Lorda Vendibile, valutabile in circa 5 miliardi 50 milioni di euro, con una produttività di 30 mila euro per unità di lavoro, valore superiore del 25 per cento alla media italiana. E per fare ciò, dobbiamo consolidare il nostro sistema produttivo e accompagnare i necessari processi di ristrutturazione interna. Ma i nostri successi e le nostre esigenze vengono presi a pretesto dalle Regioni del Sud per toglierci quei finanziamenti che abbiamo dimostrato di saper utilizzare al meglio. Insomma – ha concluso Zaia – c’è chi vorrebbe premiare l’incapacità, in nome di un riequilibrio fondato sull’assistenzialismo e che premia chi fa meno, per questo io sono a Roma pronto a dare battaglia”.

 



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