Allarme pesci siluro nei laghi di Revine, mangiano tutto quello che trovano e distruggono l'ecosistema
Multe da migliaia di euro per chi li immette nel lago o li ributta in acqua dopo averli pescati
| Claudia Borsoi |
TARZO/REVINE LAGO - È emergenza pesci siluro nei laghi di Santa Maria e di Lago. Un mese fa sono stati pescati i primi esemplari che misuravano circa 80 centimetri di lunghezza. La tesi più gettonata è che qualcuno abbia immesso nelle acque alcuni esemplari di questa specie che si ciba di tutto ciò che trova, andando a distruggere l’ecosistema.
Per questo i sindaci di Tarzo e di Revine Lago annunciano multe fino a 6mila euro per chi sarà pizzicato a immettere nei laghi esemplari di pesce siluro o di ogni altra specie ittica non autoctona. E la sanzione varrà anche per chi, pescato un siluro, lo libererà poi nuovamente in acqua. L’avviso, firmato dai primi cittadini Vincenzo Sacchet e Massimo Magagnin, è stato appeso nel fine settimana nelle bacheche comunali e attorno ai laghi.
Obiettivo contrastare con ogni mezzo la presenza del pesce siluro che potrebbe annientare con il passare del tempo le specie ittiche autoctone, come carpe e lucci. Di questa problematica è stato informato anche l’ufficio pesca della Provincia di Treviso. L’avviso, rivolto ai pescatori, riporta il “divieto di immissione e reimmissione di ogni specie ittica alloctona (pesce siluro) nelle acque dei laghi di Tarzo e Revine Lago” e ricorda che per i trasgressori sono previste sanzioni che vanno da 1.500 a 6.000 euro, così come stabilito dalla legge regionale 19/1998 che tutela la fauna ittica presente nelle acque interne della regione.
«C’è un forte interesse da parte dei pescatori per salvaguardare i nostri laghi – sottolinea il sindaco di Tarzo Vincenzo Sacchet -. Penso che con Revine Lago a breve organizzeremo una serata per affrontare la questione con i pescatori». Non è escluso che possano essere organizzate anche delle battute specifiche per scovare gli esemplari di pesce siluro presenti in queste acque.