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29 marzo 2024

Italia

Anche i giochi online rientrano nel redditometro

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ROMA - Le entrate tributarie legate al mercato del gioco nei primi 8 mesi del 2013 sono state di 8.534 milioni di euro (–43 milioni di euro, pari a –0,5 percento in rapporto al 2012). Importo relativo alle sole imposte indirette, mentre il gettito delle attività da gioco (lotto, lotterie e delle altre attività di gioco) è di 8.330 milioni di euro (+17 milioni di euro, pari a +0,2%). Si tratta di una fetta cospicua che farebbe la differenza nel bilancio di qualsiasi paese.

Come sappiamo dal 19 agosto 2013 è attivo il cosiddetto “nuovo redditometro”, uno strumento creato al fine di individuare gli evasori fiscali. Si tratta di un progetto ambizioso presentato dall’Agenzia delle Entrate che prevede un processo di analisi e controllo di circa 128 banche dati collegate. Il redditometro rileva e controlla varie voci di spesa indicate nel decreto del ministero dell'Economia, e com'era prevedibile, vengono anche elaborate la spese attribuibile al gioco online.

 

Un giocatore che si registra ad un casino online approvato dall'aams potrebbe rientrare quindi nel processo di analisi del redditometro. Non solo, ma anche lotto, lotterie, scommesse e così via. Nel 2011 i giochi online hanno iniziato ad ottenere la licenza AAMS (Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato) e gli operatori di gioco dichiarano i loro redditi alla Agenzia delle Entrate e condividono i dati sulle attività degli utenti registrati, cioè dei giocatori. Si tratta di un business di miliardi di euro sia per i licenziatari, sia per il fisco che dalla raccolta sui giochi ricava somme significative per il bilancio.

"Il 54% dei giocatori è nullatenente, mentre un ulteriore 31% dichiara al fisco di guadagnare meno di 10mila euro all’anno". Da un'indagine condotta dal Centro studi e ricerche sociologiche Krls Network of business ethics emergono questi dati. Sicuramente un aspetto che non può non finire sotto la lente d’ingrandimento del redditometro.

 


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