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19 aprile 2024

Treviso

Anticipo pensionistico agevolato, a Treviso raccolte 409 domande in 7 giorni

Per il patronato Inca Cgil in provincia potrebbero essere un migliaio gli interessati

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Anticipo pensionistico agevolato, a Treviso raccolte 409 domande in 7 giorni

TREVISO - Sono 409 le domande arrivate in sette giorni, aperte dal patronato Inca della Cgil di Treviso per i lavoratori precoci e per l’anticipo pensionistico APe Social. Sul fronte delle tutele la Marca trevigiana si attesta così la prima in Veneto per numero di pratiche, complessivamente ben il 25,2% dell’intero territorio regionale. Nello specifico sulle 1.017 sono 262 le domande aperte per i lavoratori precoci trevigiani e sulle 604 quelle aperte in provincia per la richiesta di anticipo pensionistico sono 147.

“Un risultato - afferma Silvia Bresolin, direttrice del patronato Inca di Treviso - che conferma la qualità e la puntualità del servizio offerto. I possibili soggetti interessati potrebbero essere circa un migliaio. Confidiamo, anche grazie al supporto fornito dalla capillarità del sindacato dei pensionati e delle rappresentanze sindacali nei posti di lavoro, di arrivare a tutti loro e seguirli in questi fondamentali passaggi”.

Dovevano partire il 1° maggio - spiegano dall’Inca Cgil -, ma i pesanti ritardi accumulati dal Governo, che ha firmato i decreti attuativi su APe Social e Quota 41 solo il 16 giugno, hanno fatto slittare tutto il calendario delle scadenze. Le richieste per l’APe Social, l’anticipo pensionistico agevolato rivolto a chi ha almeno 63 anni e appartiene a categorie soggette a particolare tutela, e quelle per la pensione anticipata dei lavoratori precoci, i cosiddetti “Quota 41”, vanno inoltrate entro il prossimo 15 luglio, per chi matura i requisiti nel 2017, mentre chi li raggiunge nel 2018 ha tempo fino al 31 marzo dello stesso anno. L’Inps stilerà la prima graduatoria entro il 15 ottobre 2017 e se i requisiti lo permettono, gli aventi diritto potranno accedere alla pensione con decorrenza retroattiva dal 1° maggio 2017, mentre la seconda verrà presentata entro il 30 giugno 2018.

L’indennità, entro al massimo 1.500 euro lordi mensili, sarà erogata per dodici mensilità, senza oneri a carico del lavoratore fino al compimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi), previa ulteriore domanda.   Qualora le domande eccedano lo stanziamento, la priorità andrà a chi ha raggiunto prima il requisito anagrafico e, in seconda battuta, varrà la data di presentazione. Se a seguito del monitoraggio, poi, dovessero esserci ancora risorse disponibili, si considereranno anche le richieste pervenute in ritardo, entro comunque il 30 novembre di ciascun anno. 

L’anticipo pensionistico, infatti, va ai disoccupati senza ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, agli invalidi civili con almeno il 74% di invalidità, ai lavoratori che assistono da almeno 6 mesi parenti di primo grado (coniuge, genitore, figli) conviventi con handicap grave e gli addetti che abbiano svolto per almeno 6 anni negli ultimi 7 attività particolarmente gravose e pesanti. Oltre all’età anagrafica di 63 anni, bisogna aver maturato 30 anni di anzianità (36 per l’ultimo caso). Queste categorie, compresi gli addetti a mansioni usuranti, hanno inoltre la possibilità di andare in pensione anticipatamente qualora siano lavoratori precoci, ovvero abbiano maturato 41 anni di contribuzione, di cui 12 mesi prima del compimento del 19esimo anno d’età. Infine, l’APe social è compatibile con redditi da lavoro dipendente o da collaborazione, ma fino a un tetto di 8mila euro l’anno (4.800 euro se il lavoro è autonomo).  

 


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