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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

AREA FENDERL, LA CONSULTA SI MOBILITA

Annunciata una petizione contro il cambio della convenzione

| Claudia Borsoi |

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| Claudia Borsoi |

AREA FENDERL, LA CONSULTA SI MOBILITA

VITTORIO VENETO – La Consulta dell’associazionismo culturale vittoriese è pronta a scendere nuovamente in campo per difendere il Progetto Fenderl. La decisione, già palesata, dell’amministrazione Da Re di voler assegnare in via diretta, e non tramite sub-comodato, le due stanze al piano terra dell’edificio dell’area Fenderl assegnate dalla convenzione del 1999 alla Consulta, non piace alle associazioni di questo gruppo.

Nei giorni scorsi l’assemblea della Consulta si è riunita ed ha pianificato alcune «azioni al fine di contrastare le scelte dell’amministrazione comunale e di informare e sensibilizzare la cittadinanza sul reale pericolo del progetto Fenderl». Le azioni identificate sono un nuovo ricorso al Tar, nel caso in cui il comune proceda alla modifica dell’attuale convenzione, e l’avvio di una petizione popolare. A ciò si aggiungerà un incontro pubblico con la cittadinanza.

Domani, Cooperativa Fenderl, Coordinamento delle associazioni di volontariato della Sinistra Piave e Consulta siederanno tutte attorno allo stesso tavolo, insieme al sindaco Gianantonio Da Re e al vicesindaco Giuseppe Maso, per trovare insieme un compromesso.

Lo striscione appeso sulla facciata di casa Fenderl: "Il progetto Fenderl è patrimonio di tutti... difendiamolo insieme"

Una cosa ad oggi pare certa: per l’amministrazione l’unica via da percorrere è quella dell’affido in forma diretta di tutti i locali al piano terra dell’edificio alla cooperativa, affinchè il centro diurno possa ottenere l’autorizzazione sanitaria dalla regione, pena la chiusura del servizio. Proprio nei giorni scorsi una nuova lettera inviata alla coop dalla regione ha posto come termine per definire la questione spazi il prossimo 30 giugno.

Alla Consulta, nel caso in cui venga modificata la convenzione, rimarrebbe il primo piano dell’edificio, al Coordinamento il secondo, mentre il piano terra – dal 1999 assegnato per metà alla Consulta e per metà al Coordinamento – verrebbe dato al centro diurno della cooperativa che, fa sapere, lascerebbe comunque alla Consulta usufruire gli spazi negli orari serali e nel fine settimana, quando i disabili non sono presenti.

 


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Claudia Borsoi

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