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19 aprile 2024

Conegliano

Armando e Ave: un amore d’oro

Mezzo secolo di matrimonio, tra fornelli e...talamo per i coniugi Zanotto: due protagonisti della grande cucina trevigiana

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Armando e Ave: un amore d’oro

CONEGLIANO - Quando si sono conosciuti erano due ‘boce’. Ma quella che lo chef Armando Zanotto chiama ‘scintilla dell’amore’ è scattata subito. Appena Armando ha visto Ave ha pensato: “L’è quea giusta”. E il tempo gli ha dato ragione. Mezzo secolo fa, il 19 maggio 1969, Armando Zanotto e Ave Buoro, due dei protagonisti più noti del jet set della ristorazione di Marca, si sono detti Sì, lo voglio. Voglio vivere con te. Per sempre. Una promessa mantenuta.

 

“Ci siamo sposati nella Pieve di San Pietro di Feletto - ricorda Armando -. Perché la chiesetta, incastonata anche allora tra le colline ricamate dai vigneti, ci sembrava la scenografia ideale per dar corpo a un sogno. Ave era bellissima: indossava un abito bianco con un lungo strascico sollevato da quattro damigelle...Allora era improbabile che una sposa arrivasse all’altare in minigonna o in tubino fascia-rotondità! E io per una volta ero davvero elegante! E indossavo uno dei miei migliori sorrisi, anche se avevo dovuto lottare un po’ col sacerdote della chiesa di San Rocco di Conegliano a cui non andava a genio che le nozze non si svolgessero nella parrocchia di Ave”.

E dopo la cerimonia che avete fatto, Armando?

Una splendida mangiata! Con un menù a base di pesce presso il ritsorante Gambrinus, che allora gestivo.

Ricordi anche la torta?

Certo! Era una torta classica, a più piani, e sulla sommità troneggiavano due grossi sposi/pupazzi: peccato che siano andati persi!

Quello che tu e Ave, in cinquant’anni, non avete perduto è stata però quella famosa scintilla dell’amore…

Quella splende sempre, anche perché la teniamo ben desta con i valori che servono a un buon matrimonio: la complicità, l’umorismo, il rispetto, l’equilibrio: e poi con dei cibi particolarmente afrodisiaci cerchiamo - se sen boni! - di ricreare quella fusione d’amore sempre auspicabile!

Qual è l’esperienza più bella che avete vissuto insieme in questi cinquant’anni?

Quella di diventare genitori (di Luigi, ndr) e nonni...Ma abbiamo vissuto anche a livello professionale delle splendide avventure. Questo non vuol dire che la nostra unione sia stata sempre profumata d’armonia...ogni coppia ha i suoi alti e bassi, ma con un po’ di pazienza ed equilibrio tutti si risolve. Ave è stata per una compagna ideale: mi è stata di sostegno nei momenti difficili ed è stata una grande partner in Sala quando gestivo il ristorante Tre Panoce. Io e lei abbiamo trovato una sintonia e l’abbiamo coltivata con cura...Oggi è frequente invece che quella scintilla che accende un’unione vada in corto circuito per un nonnulla, per una frase, un’occhiata, un equivoco.

Ripeterete il viaggio di nozze in occasione dei 50 anni di matrimonio?

Stiamo pensando a una crociera, ma dobbiamo ancora scegliere una meta.

Un’ultima sciocca domanda, Armando: la risposeresti Ave?

Manu! Vara ti ah!

 


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Emanuela Da Ros

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