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29 marzo 2024

Treviso

Assalti ai bancomat, fermati in 16. Erano già stati arrestati e liberati

Sarebbero parte di due associazioni criminali, 35 gli episodi di cui sarebbero responsabili

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Assalti ai bancomat, fermati in 16. Erano già stati arrestati e liberati

TREVISO – Dalle prime luci dell’alba di oggi, i carabinieri del Reparto operativo-Nucleo investigativo di Treviso, insieme ai militari territorialmente competenti del quarto battaglione Veneto, del Nucleo Cinofili di Torreglia e del Nucleo elicotteri, sta dando esecuzione a 16 misure cautelari (15 detentive ed un obbligo di dimora) emesse dal gip del Tribunale di Treviso, nei confronti di altrettante persone della provincia di Treviso e di quelle di Padova, Venezia, Vicenza e Verona, ritenute componenti di due differenti associazioni criminali dedite ad assalti ai bancomat.

In base alle indagini sarebbero responsabili di almeno 35 episodi in numerose località del Veneto e della Lombardia.

I destinatari delle misure erano già stati tratti in arresto il 29 settembre 2016 (in virtù di un provvedimento analogo emesso a seguito di lunghe indagini condotte sempre dallo stesso Nucleo investigativo e coordinate dalla Procura di Treviso) e successivamente rimessi in libertà dopo una una sentenza del Tribunale del riesame di Venezia.

“Ancora un bel colpo, anzi due. I Carabinieri si confermano in Veneto come insostituibile presidio di legalità. A loro va la mia gratitudine e quella dei milioni di Veneti per bene”. Con queste parole, il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta due operazioni dei Carabinieri che anno portato a sedici arresti a Treviso, Padova, Vicenza, Verona e Venezia nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Treviso sugli assalti ai bancomat; nonché a 9 ordinanze di custodia cautelare in carcere a Padova per una serie di rapine a sale slot e aree di servizio. “La criminalità sul territorio, quella che colpisce semplici cittadini, esercenti, i bancomat delle banche – aggiunge Zaia – è la peggiore, perché incute quel senso di insicurezza, che fa temere alla gente di poterne essere coinvolta in qualsiasi momento”.

 

“Erano stati arrestati a settembre, ma una volta liberi sono tornati a fare quello che facevano prima come se niente fosse: purtroppo è una storia già vista”. Commenta la senatrice di “Fare!” Patrizia Bisinella. “Non posso che complimentarmi coi carabinieri per l’eccellente operazione svolta e rinnovare la grande fiducia nel loro operato – dice Bisinella -. Il problema è, però, che ancora una volta si ripete la stessa cosa: dei delinquenti conclamati non vengono ritenuti sufficientemente pericolosi per farli restare in carcere, li si fa tornare liberi e loro riprendono a delinquere. È evidente che qualcosa non funziona nel nostro sistema”.

 

 


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