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29 marzo 2024

Nord-Est

Avere per confine il cielo

Il 7° Reggimento Trasmissioni racconta il proprio impegno all’insegna del progresso tecnologico

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Avere per confine il cielo

Ha un’origine ottocentesca e un cuore all’avanguardia, ha un motto che fa sognare (“e per confine il cielo”), è il primo reparto dell’Esercito costituito nel quadro della ristrutturazione delle Forze Armate dopo la fine della Grande Guerra e opera, nel 3° millennio, nei quattro angoli del pianeta, dall’Iraq al Kosovo, dall’Afganistan al Libano: è il 7° Reggimento Trasmissioni, con sede a Sacile, che ha aperto, ieri, in occasione della Festa delle Forze Armate, i propri cancelli, per dar mostra dei propri “gioielli” tecnologici.

Abbandonati piccioni viaggiatori e telegrafi, emancipatasi dal ruolo di specialità dell’Arma del Genio e divenuta Arma essa stessa, quella delle Trasmissioni è ora una delle Armi a maggior valenza tecnologica della Forza Armata. Forse per questo il personale mostra un’allegria e un entusiasmo tali da lasciare stupiti, affascinati e incuriositi anche i visitatori più scettici. Radio in grado di garantire comunicazioni anche a distanze di 6-700 km e che, a seconda della potenza installata, possono esser anche caricate sulle spalle, “walkie-talkie” che parlano a 5 km di distanza, piena autonomia logistica, energetica (avete idea di quanto consumi una stazione radio che è in grado di comunicare voce e dati da un capo all’altro del pianeta?) e sanitaria, sistemi di VCT (video-tele-conferenza, per i non addetti ai lavori) che si “agganciano” sia alla rete normale, sia ai ponti radio sia ai satelliti e tante altri chicche tecnologiche che consentono alle nostre Forze Armate di garantire collegamenti tattici e strategici tra le sue varie unità.


“Negli anni ’80, col passaggio dall’analogico al digitale, le Trasmissioni hanno fatto un balzo in avanti decisivo, portandoci ad essere, grazie ad un ottimo rapporto con la nostra industria nazionale, all’avanguardia rispetto a tutti i nostri alleati - spiega con orgoglio il Comandante, Col. Giuseppe Ginosa (in foto) - siamo stati i primi ad avere e gestire direttamente satelliti militari. Siamo ancora all’avanguardia, una vera eccellenza. Ora, con la riduzione della spesa per addestramento e mantenimento dei mezzi, cerchiamo tutti di spremere al massimo le nostre capacità per garantire inalterati i risultati”.



Ma il 7° Reggimento Trasmissioni è dotato, anche, di una nutrita componente femminile. Il Mar. Ord. Teresa Di Benedetto, ad esempio, “figlia d’arte” (anche il padre era nelle Trasmissioni) che, nonostante il diploma magistrale, fin da giovanissima aveva sempre sognato di poter indossare la divisa. “Non appena, nel 2000, alle donne venne concesso di entrare nelle Forze Armate, partecipai subito al primo concorso per sottufficiali” spiega Teresa “mi allenavo alla sera, finito il lavoro in una fabbrica della zona, la mia preoccupazione erano le prove fisiche, perchè all’epoca avevo già 25 anni e temevo di non farcela, scelsi le Trasmissioni per tradizione familiare e perchè volevo un lavoro che mi mettesse davanti alla necessità di aggiornamento continuo”. Ora è sposata da 2 anni con un militare americano che conosce da 10 e col quale condivide un rapporto profondissimo nonostante le difficoltà logistiche alle quali vanno costantemente incontro: “io ho già partecipato a 4 missioni all’estero, dal 2007 e fino a quest’anno mio marito è stato trasferito negli USA, a volte è capitato che, andando in missione all’estero in periodi diversi, non ci siamo visti anche per 8 mesi, ma grazie all’amore e alla fiducia abbiamo superato tutto, ci capiamo profondamente e, per fortuna, ultimamente è arrivato anche Skype a facilitare le cose quando siamo distanti”.

 

BDN

 


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