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19 aprile 2024

Treviso

Avviato il dopo-referendum

Istituita la Consulta del Veneto per l' autonomia

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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Avviato  il dopo-referendum

TREVISO - Partiamo dal dato dei referendum celebrati ieri nel Veneto e in Lombardia: le due facce della medaglia sono rappresentati dai dati della partecipazione: 57,2% per il Veneto e 37,07% per la Lombardia.

Questo è il minimo comune denominatore: chi è andato a votare ha detto SI, con percentuali più che bulgare, intorno al 98%.

Inoltre ecco un altro dato realistico in ambedue i referendum: i tre poli politici nazionali ossia il centro-destra ( FI + Lega), il centro-sinistra del PD e M5S, formalmente hanno dato la benedizione ufficiale a favore della partecipazione al voto, preso atto che in questa fase storica la categoria "autonomia" ha il vento in poppa.

Purtroppo è stata notevole la mancanza di chiarezza, perché quasi tutti i protagonisti hanno potuto dire tutto e il contrario di tutto, in assenza di pubblici dibattiti, con una narrazione lasciata essenzialmente alle istituzioni, che hanno promosso i due referendum, avendo messo a disposizionepiù di 60 milioni di euro.

A scanso di equivoci, vale la pena ricordare quali sono i 23 ambiti elencati nell'articolo 117 della Costituzione, su cui si giocherà la partita a Roma: "rapporti internazionali e con l'Unione Europea delle Regioni; commercio con l'estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell'istruzione e della formazione professionale; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi; tutela della salute; alimentazione; ordinamento sportivo; protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; grandi reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia; previdenza complementare e integrativa; coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; enti di credito fondiario e agricolo a carattere regionale".

In clima di euforia, qualcuno ha alzato l'asticella, inserendo anche la competenza di trattenere le tasse, di cui non c'è assolutamente traccia in Costituzione.

A risultati acquisiti, tutti i giornali nazionali hanno aperto la prima pagina sui due referendum, ma alcuni titoli hanno messo in luce aspetti che lasciano intendere che la discesa a Roma sarà in salita.

Emblematico il titolo di Il Tempo di Roma, notoriamente vicino alle posizioni di centro-destra, che nell'occhiello ha scritto: "LA CONSULTAZIONE BLUFF".

Finora si è andati avanti con le parole, ma contano i fatti, ossia le future delibere delle regioni, come dice la locuzione latina "verba volant, scripta manent".

Oggi nel pomeriggio la Giunta ha approvato la "Consulta del Veneto per l'autonomia", nella quale siederanno tutte le rappresentanze della società civile della Regione. 

Per domani, comunque, si è in sintonia con la celebre citazione dal film "Via col vento", al termine del quale Rossella O'Hara dice: "Dopotutto, domani è un altro giorno".

Quando Venezia sarà pronta a scendere con le carte, ci sarà un film già visto, quello della firma tra Gentiloni e il Presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini., così descritta ufficialmente:

"A seguito della risoluzione adottata il 3 ottobre dal Consiglio Regionale dell'Emilia Romagna - si legge sul sito del governo - al fine di ottenere forme e condizioni particolari di autonomia, il Governo e la Giunta regionale intendono dare corso a tale proposito. Quanto al Governo, anzitutto mediante i necessari approfondimenti con tutti i Ministeri interessati, tenendo conto delle possibilità e dei limiti stabiliti dalla Costituzione".

Con una variante possibile, ossia che si incontrino il trevigiano Zaia con il bellunese Gianclaudio Bressa (in foto), a cui Gentiloni ha affidato tutte le deleghe riferite all'intero pacchetto degli affari regionali.

Né bisogna dimenticare che l'accordo tra Governo e Regione, per diventare esecutivo deve essere approvato con la maggioranza assoluta del Parlamento. pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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