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19 aprile 2024

Treviso

Balasso e Scabia per i 25 anni della cooperativa Sol.Co

Sabato 27 la rassegna culturale “Robe da Mati” in scena al Sant'Artemio

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Balasso e Scabia per i 25 anni della cooperativa Sol.Co

TREVISO - Parte sabato 27 maggio la rassegna culturale “Robe da Mati” che celebra i 25 anni di attività e presenza sul territorio trevigiano della cooperativa sociale Sol.Co. di Treviso. Per festeggiare questo anniversario la cooperativa organizza, con la direzione artistica del Teatro del Pane, “Robe da Mati” una rassegna culturale che ha l’obiettivo di accendere i riflettori, nel vero senso del termine, sulla malattia mentale e sugli sviluppi, soprattutto inclusivi, registrati negli anni.

“Sono molto orgogliosa di festeggiare i 25 anni della cooperativa, insieme ai miei collaboratori, ai soci, attualmente 65 persone tra lavoratori, soci in formazione lavoro e volontari, e alla comunità stessa – afferma Luciana Cremonese Presidente di Sol.Co. cooperativa sociale – 25 anni sono tanti, è stato un percorso importante, a volte in salita, arricchente per tutti e che ha permesso di dare dignità, lavoro e autonomia ad oltre 170 persone inserite negli anni in percorsi professionalizzanti”.

Il primo appuntamento sarà sabato 27 Maggio, all’Auditorium Sant’Artemio, dove dalle 18 si celebrerà il compleanno di Sol.Co., con gli interventi istituzionali e la visione dei video racconti #StoriediSolco dove i protagonisti sono proprio i soci della cooperativa. Nel foyer della Provincia sarà inoltre riproposta la mostra “100 anni del Sant’Artemio. Un secolo attraverso immagini, notizie e testimonianze” con un focus su Gino Rossi, per i 70 anni dalla sua scomparsa.

Dalle ore 21, protagonisti saranno l’attore comico Natalino Balasso, il drammaturgo e scrittore Giuliano Scabia, nel dialogo “Il viaggio di Marco Cavallo” un ragionare a voce alta su Marco Cavallo, la storica performance sociale che per prima in Europa ha messo in luce la realtà del manicomio di Trieste. Marco Cavallo è una scultura di legno e cartapesta in forma di "installazione" e "macchina teatrale". Fu realizzata nel 1973 all'interno del manicomio di Trieste da un'idea di Giuseppe Dell'Acqua, Dino e Vittorio Basaglia e dallo stesso Giuliano Scabia. Alto circa 4 metri e di colore azzurro, come deciso dagli stessi pazienti, lo si volle di così grandi dimensioni, per poter idealmente contenere tutti i desideri e i sogni dei ricoverati, e portare all'esterno un simbolo visibile e rappresentativo dell'umanità allora "nascosta" e "misconosciuta" all'interno dei manicomi. Divenne pertanto "icona" della lotta etica, sociale, medica e politica a favore della legge sulla chiusura dei manicomi, la cosiddetta Legge Basaglia del 1978.

  “Il confronto che Balasso e Scabia metteranno in scena sarà di grande suggestione, a tratti ilare come ci ha abituato Natalino, ma profondamente riflessivo sulla condizione dei soggetti con disagio psichico di un tempo, e di oggi”, afferma Mirko Artuso direttore artistico del Teatro del Pane e della rassegna “Robe da Mati”. “Il loro dialogo non mancherà di emozionare, far riflettere, sorridere e permetterà di aprire una finestra sul mondo, ancora complesso e delicato, della malattia mentale”.

 



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