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29 marzo 2024

Montebelluna

Banche venete, Eurogruppo avvia dibattito su aiuti

Stato Dijsselbloem, rispettate regole, ma no a incentivi anti-bailin

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Banche venete, Eurogruppo avvia dibattito su aiuti

CASTELFRANCO/MONTEBELLUNA - La soluzione trovata per le banche venete continua ad alimentare il dibattito europeo, tanto da portare l'Eurogruppo a dedicarle una sessione ad hoc. Nella quale i ministri hanno, da un lato, plaudito al rispetto delle regole europee, dall'altro hanno però avviato una riflessione sugli aiuti di Stato, perché il regime attuale non diventi un incentivo che gli Stati possono dare ai privati per comprare le banche in dissesto ed aggirare le dolorose risoluzioni europee.

 

La decisione sulle banche venete "ha messo fine all'incertezza che pesa sul settore bancario e sull'economia italiani, ed è una buona notizia", ha detto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici, convinto che sia "positivo" anche il fatto che con questa operazione l'Italia si sia liberata di una larga parte dei crediti deteriorati. Per il francese le decisioni dimostrano che le norme sono "intelligenti e ed efficaci", perché "hanno salvaguardato la stabilità finanziaria evitando conseguenze negative su alcune Regioni".

 

E' toccato alle tre autorità europee responsabili della decisione, cioè Single Supervisory Board, Single Resolution Board e alla Dg Comp, spiegare all'Eurogruppo perché si è autorizzato il Governo italiano ad utilizzare lo schema fallimentare nazionale. Per la Commissione è intervenuta anche la commissaria Vestager. Le spiegazioni hanno convinto i ministri, tanto che l'Eurogruppo "ha accolto con favore" il rispetto delle regole nel caso italiano. Anche perché i ministri, ha spiegato il presidente Dijsselbloem, erano perfettamente consapevoli che per le banche piccole in dissesto si sarebbero applicate le regole fallimentari italiane. Quello che non avevano però previsto è che le regole degli aiuti di Stato entrassero in conflitto con quelle della direttiva BRRD, che ha dato vita al bail in.

 

Queste regole hanno permesso che venissero dati aiuti a Banca Intesa per acquistare quel che restava delle due venete, una mossa criticata da molti in Europa. Per questo l'Eurogruppo ha avviato una riflessione sulla possibilità di aggiornarle. I ministri, ha spiegato Dijssebloem, si sono chiesti "se gli incentivi sono giusti", perché "non vogliamo vedere situazioni in cui vengono dati particolari incentivi per cercare di evitare le regole della BRRD. Dobbiamo accertarci che non accada". Il caso italiano, ha aggiunto, ha poi portato alla luce questioni su cui si può migliorare: "L'importanza di armonizzare i regimi fallimentari nazionali, di creare un buffer di asset 'bailinabili', una chiara gerarchia delle perdite". Intanto oggi l'Autorità Garante per la Concorrenza e il mercato ha dato il via libera a Intesa Sanpaolo per l'acquisizione degli attivi e rami di azienda delle due banche venete.

 



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