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28 marzo 2024

Esteri

Benedetto XVI lascia il Pontificato

"Non più Papa dal 28 febbraio"

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Benedetto XVI lascia il Pontificato

ROMA - Papa Benedetto XVI lascerà il pontificato il 28 febbraio. "Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l'età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino". Queste le parole di Benedetto XVI durante il Concistoro per tre canonizzazioni, in cui ha annunciato le dimissioni dal soglio pontificio.

"Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando", ha detto ancora il Papa. "Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell'animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato".

"Ringrazio di vero cuore per tutto l'amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti". ha detto ancora Papa Ratzinger: "Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo - ha aggiunto - e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell'eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio". L'annuncio fatto, in latino, è arrivato durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto.

La storica scelta di Benedetto XVI di annunciare le proprie dimissioni cambierà almeno in parte anche la corsa per la successione. In primo luogo perché non vi è precedente di un Papa eletto con il predecessore ancora in vita. E poi anche la procedura subisce notevoli cambiamenti sostanziali. Innanzitutto si conosce in anticipo la data di fine pontificato, che sarà il 28 febbraio alle 20, una data che entrerà negli annali della Chiesa e della storia contemporanea.

Le riunioni dei cardinali cominceranno subito dopo le dimissioni, quindi verrà convocato il conclave al quale, stando ai numeri odierni, prenderanno parte 117 cardinali, tutti quelli che hanno meno di 80 anni. E se è difficile fare previsioni su chi sarà il successore, è possibile già da ora individuare un gruppo di personalità che per ruolo, autorevolezza e rappresentatività possono essere considerati 'papabili' o comunque in grado di giocare un ruolo importante nel prossimo conclave. Per quel che riguarda l'Italia sono almeno tre i nomi che stanno emergendo: l'arcivescovo di Milano Angelo Scola, il presidente del Governatorato Giuseppe Bertello e l'arcivescovo di Genova e presidente della conferenza episcopale, Angelo Bagnasco. Gli italiani possono comunque avere un ruolo di primo piano nel prossimo conclave in virtù della loro forza numerica, rimangono infatti il primo gruppo nazionale fra i cardinali con diritto di voto.



ELETTO PAPA NEL 2005, HA LASCIATO PER IL PESO DELL'ETA'

 


Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, 265/o pontefice di Roma, nono successore tedesco di Pietro, figlio di un poliziotto e di una cuoca, è nato a Marktl am Inn, il 16 aprile 1927.

Fine teologo, uomo timido dotato di grande capacità di ascolto, maestro nel predicare in modo accessibile anche sui temi più complessi, in quasi otto anni da papa ha incontrato milioni di persone, ha compiuto decine di viaggi internazionali e in Italia, ha scritto varie encicliche per dire che l'amore e la speranza non sono qualcosa ma qualcuno, cioé Cristo, e per rinnovare la dottrina sociale della Chiesa. Ha scritto il Gesù di Nazareth in più volumi, per mostrare che la fede non è un elenco di proibizioni ma un rapporto di amicizia con il Dio fatto uomo. Ha posto i temi della povertà e dell'Africa, dei giovani, dell'ecumenismo e dell'annuncio della fede al mondo secolarizzato al centro del proprio regno. Ha lottato energicamente contro la pedofilia del clero, imponendo una inversione di rotta nella coscienza, nelle norme e negli atteggiamenti della Chiesa nei confronti dei preti pedofili.

Trascorsa l'adolescenza a Traunstein, negli ultimi mesi della seconda guerra mondiale è stato arruolato nei servizi ausiliari antiaerei, mentre era iscritto d'ufficio alla Gioventù hitleriana. Prete dal 29 giugno 1951, addottorato in teologia con una tesi su sant'Agostino e abilitato alla docenza con una su san Bonaventura, è stato docente a Frisinga, Bonn, Muenster, Tubinga e Ratisbona. E' stato esperto al Concilio Vaticano II. Nel '77 Paolo VI lo ha nominato arcivescovo di Monaco e il 27 giugno lo ha creato cardinale. Il suo motto episcopale e' stato "Collaboratore della verità". Ha partecipato ai conclavi che nel '78 hanno eletto papa Luciani e papa Wojtyla. Nell'81 Giovanni Paolo II lo ha nominato prefetto della Congregazione per la dottrina della fede. E' stato presidente della commissione per la preparazione del Catechismo della Chiesa cattolica, vice decano e poi decano dei cardinali. E' stato eletto papa il 19 aprile del 2005, al quarto scrutinio.

Numerosissime le sue pubblicazioni prima dell'elezione, ma anche da papa ha coltivato il dono della scrittura, innovando la comunicazione papale, in particolare con la lettera agli irlandesi sullo scandalo della pedofilia, e con quella ai vescovi sul caso del vescovo lefebvriano negazionista Williamson. E' sbarcato anche sui social network, con un profilo Twitter. Tra i suoi documenti anche due Motu proprio del 2007: uno per ripristinare la maggioranza dei due terzi per l'elezione di un pontefice e l'altro, il Summorum Pontificum, che ha liberalizzato la messa in latino. La lettera ai cinesi del 2009 non ha dato alla lunga i risultati sperati nei rapporti con Pechino, che resta una criticità della Santa Sede. Ora, a sorpresa, la sua decisione di lasciare il Pontificato.

 

 

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