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29 marzo 2024

Castelfranco

BOLASCO, BOTTA E RISPOSTA TRA ASSESSORE E BLOGGER

Giancarlo Saran bacchetta i suoi detrattori tramite il web

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BOLASCO, BOTTA E RISPOSTA TRA ASSESSORE E BLOGGER

CASTELFRANCO – Blogger criticano l’assessore alla Cultura Giancarlo Saran (in foto) per la sua campagna a favore di Villa Bolasco (foto sotto), lui incassa e poi controbatte.

A fare da ring virtuale è il blog uncastellanomidisse.it. Lo spunto arriva da un post intitolato “Villa Bolasco, tanto fumo e niente arrosto?”. Tale Bubba, così si firma l’autore, attacca «Al momento sembra il più classico “effetto annuncio”».

«Piuttosto che vada in mona – continua - meglio che si realizzi qualsiasi cosa, ma sarebbe auspicabile sapere prima cosa. Al momento Saran non lo dice o non lo sa. L’impressione è che si consideri la villa al pari di un soprammobile di lusso nel salotto cittadino da mettere in bella mostra per gli amici. Certo un monumento, un’opera d’arte ha un valore in sé e già il fatto di poterlo ammirare è una cosa positiva, ma poi si potrà realmente vederlo e viverlo? Al momento niente idee, ma solo un po’ di marketing, ma forse a qualcuno non basta».

Seguono i commenti, più avanti arriverà quello di Saran. Simone Marconato, candidato sindaco per Federazione della Sinistra alle comunali, da del supereroe a Saran. «Penso ci sia un po’ troppa aria da supereroe per Saran che salva la villa». Propone anche una soluzione: «Fare pressioni sull’Università affinché si spostino a Casteo eventi culturali e di studio delle tre facoltà coinvolte nel corso di laurea (economia, agraria e lettere): se intanto nessuno ha la possibilità di mettere fondi per il restauro della villa, almeno che la convenzione porti cultura, turismo culturale e attenzione mediatica».

Altri commenti, poi arriva quello di Saran: «Scendiamo nella fosse dei leoni, senza problemi», è l’attacco del post dell’assessore alla Cultura.

Poi passa in rassegna i detrattori. «Sul caso mediatico ognuno può avere l’opinione che vuole – scrive tra le altre cose Saran -, tuttavia mi sembra strano che, in poco tempo, in tutta la città ci sia condivisione - assolutamente bipartisan – per questa opera di sensibilizzazione (se vuol darmi la patente di supereroe faccia pure, ce ne sono già così tanti in giro che c’è solo l’imbarazzo della scelta)».

Dopo un breve excursus sul menefreghismo dell’Università rispetto alle sorti delle villa, Saran ricorda come la sua opera di sensibilizzazione «non può ribaltare i massimi sistemi, ma può porsi obbiettivi perseguibili, realizzabili nel corso di una prima campagna di 18 mesi». E cioè «ridare vivibilità e afflusso al Parco», il «restauro delle statue del Marinali», consentire al pubblico di «vedere la Sala delle Feste e altri due luoghi che non necessitano di restauri epocali».

Matteo Ceron

 



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