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23 aprile 2024

Vittorio Veneto

Botteon: "Non vedo molto futuro in Tonon come sindaco di Vittorio Veneto"

L'intervista al consigliere uscito dal gruppo di maggioranza dopo il "caso" del supermercato in zona sud

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Botteon:

VITTORIO VENETO - La solidarietà è arrivata dai social e dalla cittadinanza, ma non dal suo partito. Che anzi, a poche ore dalla sua uscita dalla maggioranza lo ha pesantemente sconfessato. Adriano Botteon ha preso una decisione pesante, risoluta e anche in qualche modo simbolica: “abbandonare” i suoi in consiglio per sedere nel gruppo misto e fare, quindi, opposizione.

 

E’ stata la decisione di avallare la variante per il nuovo supermercato in zona sud a spingerlo a tanto. “Il mio apparato digestivo politico non mi consente di inghiottire anche questo, enorme, rospo” ha scritto Botteon su Facebook, annunciando il proprio divorzio dalla maggioranza.

 

Proseguendo nella metafora, al consigliere non è andato giù nemmeno il fatto che l’amministrazione abbia legato il destino di Piazza Meschio all’approdo del nuovo discount (secondo indiscrezioni si tratterebbe di un punto vendita MD). Botteon ha accettato di spiegare – e di difendere – la propria scelta: lo ha fatto con pacatezza, senza artifici pirotecnici, ma assestando colpi precisi al Pd e al sindaco Roberto Tonon.

 

Dopo poche ore dal tuo annuncio è arrivata la sconfessione da parte del Partito Democratico. Il capogruppo Marco Dus, commentando il tuo caso, ha detto che “purtroppo qualcuno ha dimenticato che la politica è servizio e che essere amministratore di una città significa prima di tutto mettersi a disposizione, assumersi le proprie responsabilità e non soddisfare interessi e ambizioni personali”…

 

Innanzitutto non è una sconfessione, perché per esserlo dovrebbe riguardare i fatti. E a me piacerebbe parlare dei fatti. Vorrei lasciar fuori l’ambito personale e discutere delle cose che sono accadute. Altrimenti si rischia di andare sulla polemica e di deviare dal tema. La mia uscita è dovuta esclusivamente a questo supermercato e dall’associazione del supermercato a Piazza Meschio. Forzata e subdola. Dus ha difeso a spada tratta questa associazione tra la piazza e il discount.

 

Tu sapevi che il terreno su cui sorgerà il supermercato è dell’impresa Tonon?

 

Sì. Lo sapevano – penso – tutti.

 

Quindi anche Dus lo sapeva?

 

(Sorride senza rispondere, ndr) Ripeto, non voglio fare polemiche personali. Aggiungo che quella della richiesta del supermercato non è una novità. E’ stata fatta qualche mese fa e l’avevamo respinta.

 

Avevamo? Come consiglieri di maggioranza, quando ci è stata presentata dal sindaco. Adesso cos’è cambiato?

 

Tu credi che ci possa essere un conflitto d’interessi per il sindaco in questo senso? Può esserci o non esserci, non mi interessa. Non è questo il tema. Può essere un’aggravante, ma vorrei che tutti capissero che non c’è legame tra questo supermercato e Piazza Meschio.

 

Tu stesso l’hai detto presentando le tue dimissioni: “Piazza Meschio si può realizzare da subito facendo scelte differenti. Presiedo la commissione bilancio e lo posso garantire senza paura di smentite”. Quali sono le vie percorribili?

 

In realtà ce ne sono diverse. Le opere pubbliche che vengono fatte, vengono realizzate con fondi propri del comune o attraverso mutui. Bisogna guardare alle opere previste per quest’anno, e prendere da lì. Quello che abbiamo sempre detto è che la priorità è Piazza Meschio, il resto slitta. Dispiace, ma slitta.

 

Ad esempio? Piazza Ceneda e la pista d’atletica. Queste due opere insieme coprono di un bel po’ il costo di Piazza Meschio. E comunque, legare la piazza al supermercato vuol dire legarla ad un’entrata che non è certa. Perchè il punto vendita deve essere approvato dagli enti di livello superiore, come la provincia. E questo non è affatto scontato, perché ci sono dei precedenti che sono positivi in tal senso. Poi bisognerebbe aspettare almeno ottobre per partire.

 

Quindi per la pista e la “piazza righea” di Ceneda si spendono in pratica i soldi che servirebbero per l’eterna incompiuta...

 

Certo.

 

Per cui i soldi in cassa ci sarebbero… Quelli per la pista d’atletica sono un un mutuo. Capirei di più fare un mutuo per Piazza Meschio.

 

Basterebbe girare le risorse utilizzate per queste due opere per completare la piazza? Una soluzione abbastanza semplice…

 

Una cosa banalissima. Anche perché, per la pista d’atletica, ho proposto di fare il progetto e di prepararci per i bandi già annunciati nel sito della Regione. Allora perché Piazza Meschio rimane ferma? Una domanda che va rivolta a chi di dovere. Sono promesse fatte, secondo me, un po’ avventatamente.

 

Il Pd ha imposto il consenso sul supermercato?

 

No. Alcuni si sono convinti che per Piazza Meschio era necessario costruire il supermercato. Purtroppo la vicenda è stata venduta così e alcuni ci sono cascati, anche in buona fede. Adesso cercano di venderla anche alla popolazione: io, conoscendo le cose, so che non è così. E mi dà fastidio. Anche da mescolino: la beffa che abbiamo subito noi del quartiere di Meschio è enorme, e aggiungere anche questa è davvero esagerato.

 

Perchè hai deciso di uscire dalla maggioranza? Non era meglio rimanere e votare contro?

 

L’ho fatto perché il caso del supermercato supera la soglia di accettabilità. C’erano dei punti del programma che per me erano irrinunciabili, come il consumo “0” del territorio. La difesa del commercio era poi un altro punto sacro. Da sola, la scelta del supermercato butta giù due pilastri. E quando cadono i pilastri, la casa rimane in piedi? Secondo me crolla…

 

Ovvero? Non vedo molto futuro in Tonon come sindaco di Vittorio Veneto. Magari può avere un po’ di futuro prossimo con la maggioranza, ma con una battaglia continua. Ma sinceramente da qui a qualche anno non vedo nessuna possibilità di avere Tonon ancora sindaco della città. Troppa gente non sopporta questo modo di amministrare.

 

E adesso? Che farai?

 

Io non mi sono dimesso dal Pd. Ho scritto al segretario Ludovico Domini, che stimo nonostante l’attacco nei miei confronti, che per non creare imbarazzi sospendo la mia partecipazione alle riunioni di maggioranza e del Pd. Io sono tra i fondatori del partito, mi spiace la piega che sta prendendo e spero che torni a essere quello che doveva essere.

 

Quindi rimani dentro.. Sicuramente. A disagio, altrettanto sicuramente. Non avrei mai pensato di uscire dal gruppo Pd, ma non avrei nemmeno mai pensato che si potesse avallare un’operazione di questo tipo. Che è una speculazione, va detto. Loro hanno il terreno, hanno trovato un accordo commerciale e hanno bisogno del voto del consiglio comunale. Il fatto che non sia necessario, un altro supermercato, credo sia scontato.

 

Che cosa ti senti di dire ai consiglieri che voteranno a favore? Innanzitutto che se cambiano idea, io torno subito. La mia fuoriuscita è legata a questa scelta di fare il supermercato. Ma sono pronto a tornare sui miei passi se modificano la loro posizione. E’ un’operazione avversa alla stragrande maggioranza della popolazione. La cosa che mi ha fatto male è che durante la riunione si è parlato poco del fatto che uscissi.

 


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