Vittorio Veneto - Il futuro del brolo di San Giacomo? E’ nelle mani dei giovani.

Questa mattina al collegio Dante Alighieri è stato presentato il workshop internazionale di progettazione, promosso da FAI – Fondo Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo, dal titolo: “Il brolo di San Giacomo di Veglia: quale futuro per un Luogo del Cuore?”. L’iniziativa durerà una settimana e sarà coordinata dallo IUAV di Venezia con la partecipazione dell’École Nationale Supèrieure du Paysage di Versailles e della Technische Universität di Monaco.

Una ventina gli studenti coinvolti, italiani e stranieri, che si confronteranno con il “caso” del brolo di San Giacomo (nella foto) per individuare insieme soluzioni progettuali che possano valorizzare l’area quale “luogo di fruizione pubblica”, attraverso la realizzazione di un parco a vocazione agricola.

Nel corso del convegno di apertura della settimana di lavoro sono intervenuti, fra gli altri, Maria Camilla Bianchini, presidente di FAI – Veneto, Enrico Fontanari per lo IUAV di Venezia, l’europarlamentare Giancarlo Scotta, Federica Armiraglio dell’Ufficio Progetti Nazionali e Costanza Pratesi dell’Ufficio Paesaggio e Territorio di FAI, Alessandra Faccio di Gruppo Intesa San Paolo, Maria Cristina Scalet dell’Ufficio Pianificazione Territoriale di Vittorio Veneto, Elisabetta Cereghini per l’École Nationale Supèrieure du Paysage di Versailles e Udo Weilacher della Technische Universität München. Presenti in sala anche membri del comitato di salvaguardia del monastero e studenti che parteciperanno al progetto.

Il dibattito è stato l’occasione per ripercorrere la storia del brolo, in particolare quella più recente, caratterizzata da scontri e polemiche legati ai piani di edificazione dell’area da parte dell’amministrazione comunale che ne avrebbero alterato fortemente l’identità.

Contro questa possibile opera di cementificazione erano scesi in campo cittadini di Vittorio Veneto e non solo, che con 13.060 schede avevano fatto sì che il brolo si classificasse al 1° posto nel censimento dedicato ai Luoghi del Cuore di Natura promosso nel 2006 da FAI. E proprio partendo da questo dato, che testimonia l’importanza del brolo e il grande attaccamento nei suoi confronti da parte della comunità, il Fondo Ambiente Italiano organizza oggi un workshop internazionale. La volontà è quella di offrire a quanti hanno a cuore il destino di questo spazio verde un momento di riflessione e approfondimento sui possibili progetti nell’area, provando a immaginare un futuro che ne rispetti l’identità.

Ma l’iniziativa sarà anche un investimento significativo in termini di formazione, poiché il brolo costituisce un “caso” progettuale molto stimolante, in grado di arricchire il bagaglio culturale di futuri giovani professionisti, mettendo a confronto le scuole paesaggistiche più note d’Europa. Via libera, dunque, alle idee e alla creatività. I primi progetti verranno presentati al termine della settimana di workshop.

Martina Tonin