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19 aprile 2024

Treviso

Business profughi:"Giro d'affari impressionante, elimini i servizi e aumenti l'utile"

L'inchiesta sull'accoglienza e le rivelazioni choc di un imprenditore

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Business profughi:

TREVISO - “Usiamo immobili che non hanno più valore, ci buttiamo dentro i profughi, li lasci che si comportino come vogliono.. Aumenti l’utile eliminando i servizi e sai che 5, 6 euro al giorno a profugo li facciamo. Su mille profughi sappiamo che facciamo 600 mila euro di utili e un giro d’affari da milioni senza esserci rotti i c..”.

Inizia così l’ultimo capitolo dell’inchiesta di una nota testata online, tornata nella Marca per parlare di rifiuti e migranti.
Un’agente provocatore nel ruolo dell’imprenditore spregiudicato, ha agganciato un imprenditore, che gestiva un centro di accoglienza migranti, fingendosi interessato ad entrare nel business dell’accoglienza migranti. L'interpellato parla schiettamente della gestione: “Devi essere bravo te ad abbassare le spese, come i costi dei pasti ad esempio, non è che dobbiamo dargli il pranzo di Natale, loro mangiano riso scotto, pollo, sugo”. “Compri pesantemente, bilici, così il pasto che avevi calcolato a 6 euro ti costa tre e il resto? In tasca”, spiega.

“Con i migranti - continua l'imprenditore trevigiano ripreso dalla telecamera nascosta - la rendita è garantita, un giro d’affari impressionate e senza rischi perché si chiedono i finanziamenti alle banche che i soldi li danno, non hanno problemi a sostenerti perchè sanno che lo Stato pagherà”. I controlli per secondo l'imprenditore non sono un problema ma dice: “Devi mettere dentro un amministratore che conosce perfettamente la situazione e al quale dici: “tu prendi i tuoi soldi, se succede qualcosa sai che sarai difeso”. Gli garantisci soldi, avvocato e copertura per la famiglia. Male che vada patteggia, patteggia e va fuori. I conti comunque li gestiamo noi, lui fa solo le firme”.

Il video ha lasciato molti esterrefatti, a partire dal sindaco Giovanni Manilo che ha commentato: “E’ vergognoso quanto detto dall’intervistato. Per quel che mi riguarda imprenditori come questo non devono poter accedere ai bandi di gara per la gestione dei profughi”. “Si tratta di un tema sensibile che bisogna trattare con estrema attenzione e che richiede non business - continua il sindaco - ma la capacità di gestire in modo virtuoso i centri di accoglienza. Gli imprenditori con questa visione non capiscono che rischiano di creare delle vere e proprie bombe sociali all’interno dei centri di accoglienza. Servono controlli rigidi nell’assegnazione dei bandi per evitare che l’accoglienza diventi un business. Io non ho alcun problema a dire che su imprenditori come questi si potrebbe applicare una daspo che gli impedisca di partecipare all’assegnazione”.

“Per stroncare definitivamente questo fenomeno - afferma Nicola Atalmi segretario provinciale Cgil di Treviso con delega all’immigrazione.  - servono bandi cristallini e accuratissimi per l’attribuzione del servizio di accoglienza, con controlli stringenti su cosa avviene dentro ai centri e verifiche puntuali alle contabilità. Bisogna poi rendere più veloci, certe e trasparenti le procedure delle commissioni. I tempi lunghi per il riconoscimento dello status di rifugiato - sottolinea - generano un business della accoglienza che attira anche persone senza scrupoli quando non veri e propri criminali, oltre alle organizzazioni del malaffare. E questa situazione ingenera a sua volta nella gente razzismo e paura”.

 


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Isabella Loschi

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