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28 marzo 2024

Esteri

Cannabis si fumava già 2500 anni fa

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Cannabis si fumava già 2500 anni fa

Se la versione 'light' non smette di suscitare polemiche in Italia, fumare cannabis si rivela un'usanza antichissima. L'analisi chimica di diversi bracieri di legno recentemente rinvenuti in antiche tombe nella Cina occidentale fornisce alcune delle prime evidenze sul fumo di cannabis rituale. Lo riferisce il team di Meng Ren della University of Chinese Academy of Sciences di Pechino su 'Science Advances'.

 

Lo studio suggerisce che fumare cannabis per cerimonie rituali e religiose era un'usanza, praticata nella Cina occidentale oltre 2.500 anni fa. Le piante di cannabis utilizzate producevano, inoltre, alti livelli di composti psicoattivi: questo vuol dire che si selezionavano specifiche varietà.

 

La cannabis, una delle più antiche piante coltivate nell'Asia orientale, è anche oggi fra le sostanze psicoattive più utilizzate al mondo. Tuttavia si sa ancora poco del suo uso psicoattivo nell'antichità, o dell'evoluzione delle stesse piantine per produrre livelli maggiori di composti psicoattivi. Tra l'altro la maggior parte delle testimonianze relative all'uso della cannabis per le sue proprietà psicoattive proviene da documenti scritti, di cui gli studiosi mettono in dubbio l'affidabilità; le prove archeologiche del consumo rituale di questa pianta sono limitate.

 

Recentemente però dieci bracieri in legno contenenti pietre con evidenti tracce di fuoco sono stati scavati da otto tombe nel cimitero zoroastriano di Jirzankal, che risale appunto a oltre 2500 anni fa. I ricercatori del team di Meng Ren sospettavano che i bracieri avessero una specifica funzione rituale. Per scoprirlo con certezza, gli scienziati hanno estratto il materiale organico dai frammenti di legno e dalle pietre bruciate e li hanno analizzati utilizzando specifiche tecniche avanzate di esame.

 

Con loro stessa sorpresa, i risultati hanno mostrato agli archeologi una corrispondenza esatta dei residui con la firma chimica della cannabis, in particolare la varietà con un'elevata quantità di tetraidrocannabinolo (Thc), il più potente agente psicoattivo presente nella pianta 'da sballo'.

La cannabis nel sito è stata probabilmente fumata durante le cerimonie funebri, forse un modo per comunicare con il divino o con il morto, dicono gli autori. Questo studio evidenzia ulteriormente l'importanza delle analisi dei residui, che potrebbero aprire una finestra unica sui dettagli del passato che altri metodi archeologici non possono svelare.

 



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