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20 aprile 2024

Vittorio Veneto

Cansiglio, Zaia inaugura area attrezzata per 30 camper

“Un servizio ai turisti e una struttura rispettosa dell’ambiente e del territorio”

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Cansiglio, Zaia inaugura area attrezzata per 30 camper

CANSIGLIO - “Un servizio ai turisti e una struttura rispettosa dell’ambiente e del territorio”: così il presidente del Veneto ha tenuto a battesimo la nuova area di sosta per i camper sulla Piana del Cansiglio realizzata dagli operai del Centro forestale di Veneto Agricoltura, in un anno di lavoro, con un investimento di 220 mila euro, nell’area dell’ex base missilistica Nato, nel cuore dell’antico ‘bosco de reme’ della Serenissima.

 

“Un’area attrezzata con 30 posti di sosta per camper rappresenta il compimento di una lunga attesa per la riqualificazione della Piana del Cansiglio, una zona eccezionale dal punto di vista ambientale, e una opportunità per il suo rilancio in chiave turistica”, ha messo in luce il governatore del Veneto, accompagnato dal direttore di Veneto Agricoltura Alberto Negro, dall’assessore regionale all’Agricoltura e dalle autorità locali.

 

Il parcheggio attrezzato è dotato di pozzetto autopulente, vasca di svuotamento, acqua potabile, illuminazione, recinzione e sbarra a controllo elettronico. “E’ una piazzola di sosta attrezzata con tutti i servizi, che permetterà un turismo pulito, che non inquina - ha aggiunto il presidente - C’è ancora molto da fare per il rilancio turistico di questa zona eccezionale, ma la materia prima per creare una località di sicuro appeal turistico non manca.

 

E non potremo prescindere dalla valorizzazione delle strutture esistenti, come l’hotel San Marco, che sta cadendo a pezzi, e che noi vogliamo recuperare”.

 

A margine dell’inaugurazione dell’area di sosta in Cansiglio, il presidente del Veneto si è intrattenuto con i giornalisti anche su altri temi.

Maltempo e stato di emergenza “Il momento è di difficoltà e capiamo, ma devono esserci priorità nelle scelte del Governo. E la priorità è aiutare i cittadini nei momenti difficili come questi, quando ci sono morti, devastazioni, frane e allagamenti, campeggi devastati. Roma deve prestare attenzione. Invitiamo le amministrazioni comunali raccolgano i dati analitici sui danni subito dai privati, dopodichè, nel dossier che la Regione istruirà, inviteremo a liquidare quanto prima i danni, cominciando dai privati”. “Per il Cavallino, che è la più grande area ‘’open air’ in Europa con oltre 6 milioni di turisti l’anno, le prime stime indicano danni per milioni di euro. Abbiamo avuto 50 feriti, di cui tre gravi e uno finito in rianimazione. La stima dei danni ammonterà a parecchie decine di milioni di euro. I tempi? Dipende dalla velocità romana: se si vuole si può far veloci, se si vuol trascinare barattoli con qualcuno ama fare, non vedremo mai i soldi. Noi comunque saremo lì, come mastini, a controllare”. Quanto alla gestione delle pinete lungo la costa, il presidente ha affermato che “al Cavallino e nelle aree del litorale bisogna fare un piano di coltivazione delle pinete molto più aggressivo, rispettoso all’ambiente, mettendo in sicurezza la vita dei cittadini. Finchè c’era un rapporto diretto con i Servizi Forestali il piano di cura e coltivazione del verde era più diretto e agevole, ora con la Soprintendenza la gestione si è fatta più dilatata e complessa”.

 

Soccorsi in montagna. “Non possiamo metter a repentaglio la vita dei nostri soccorritori - sanitari, guide, elicotteristi - perché qualcuno, in maniera avventata e impropria, va in montagna non attrezzato, magari con le ciabatte infradito. Aumenteremo il costo dei soccorsi non sanitari. Il messaggio che deve passare è: ‘O ti assicuri e ti metti in regola, oppure, se sei stata una persona poco previdente e ti ritrovi a chiedere l’aiuto dei soccorritori, pagherai il conto, e per giunta salato’. Non è possibile andare in montagna da sprovveduti o da incoscienti. Io ho l’obbligo di difendere la vita dei miei cittadini”.

 

Orso abbattuto. “Per fortuna in Veneto non abbiano il problema dell’orso, per giunta di esemplari aggressivi e recidivanti. Riconosco che è una scelta difficile da affrontare. Qui abbiano ben altri problemi da affrontare con gli animali selvatici, cioè i lupi: qualcuno ci dica qual è la pressione sostenibile di tali branchi. Se da un lato il lupo è intoccabile, in quanto specie tutelata, dall’altra bisogna prendere atto che quasi ogni notte si verificano predazioni di agnellini, piccoli asinelli e manze. Il che significa che l’ecosistema è letteralmente andato in tilt. Se la pressione di questi animali non va oltre la misura, la convivenza è possibile”.

 

I cimbri. “I cimbri sono una partita che spero non sia più irrisolta. I cimbri avanzano la legittima rivendicazione di avere le loro terre e la Regione ha fatto quello che doveva fare . Penso che ormai la pratica sia giunta a buon punto, se c’è un impegno del governo, dell’Agenzia del demanio, di riconoscere a loro quanto riconosciuto dalla Regione, questa partita potrà essere chiusa velocemente”.

 

Marmolada, la guerra dei confini. “La Marmolada è patrimonio di tutti i cittadini. Vedere amministratori che litigano sulla proprietà della Marmolada dà uno spaccato triste della pubblica amministrazione. Dovremmo evitare questa specie di ‘soap opera’ sui confini. Condivido anch’io le rivendicazioni che fa il sindaco di Rocca Pietore per il Veneto, perché è un tema identitario e storico. Ma non intendo arrivare ai toni minacciosi di Trento. I problemi della vita sono altri da quello di mettere il picchetto sulla Marmolada.

 

Treno delle Dolomiti. “Avere un treno sulle Dolomiti è una grande opportunità turistica e ambientale per il territorio montano. La sfida è fare il Venezia-Cortina. Dopodichè i sindaci decidano il tracciato, noi siamo al fianco degli amministratori locali, con tutti i pro e i contro, ma la Regione poi prenderà atto, valuterà e deciderà”.

 



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