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29 marzo 2024

Italia

Caos Pdl, Giovanardi: numeri per nuovo gruppo, voteremo la fiducia

Berlusconi messo all'angolo. Piazza Affari impenna

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 Caos Pdl, Giovanardi: numeri per nuovo gruppo, voteremo la fiducia

Roma, 1 ott. (Adnkronos/Ign) - "Abbiamo i numeri, siamo anche più di 40, e siamo fermi nel voler mantenere l'equilibrio di governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri, al massimo, è degli altri". Così il senatore 'dissidente' del Pdl Carlo Giovanardi in merito alla fiducia al governo Letta. Il nuovo gruppo autonomo farebbe riferimento, già nel nome, al Partito popolare europeo.

Oggi si è svolto un lungo incontro tra Silvio Berlusconi e Angelino Alfano, presente anche Gianni Letta. Dopo un vertice di circa tre ore, il segretario del Pdl ha lasciato palazzo Grazioli e si è recato a Palazzo Chigi per incontrare i ministri dimissionari del Pdl.

Il colloquio a tre a palazzo Grazioli è avvenuto subito dopo il vertice tra il Cavaliere e lo stato maggiore del partito, convocato in vista del voto di fiducia al governo Letta. Sul tavolo anche il nodo dei futuri assetti della nuova Forza Italia, alla luce dei forti malumori nel partito sul ritiro della delegazione pidiellina a Palazzo Chigi.

''Mi risulta che il segretario Alfano ha chiesto la mia testa come condizione per mantenere l'unità del Pdl-Forza Italia - ha dichiarato Daniela Santanchè - Detto che ciò dimostra la strumentalità della protesta in corso da parte dei nostri ministri dimissionari, non voglio offrire alibi a manovre oscure e pericolose. Pertanto la mia testa la offro spontaneamente al segretario Alfano, su un vassoio d'argento, perché l'unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell'Italia è che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi''.

Nel Pdl sono ore frenetiche. Mentre Berlusconi ribadisce la linea dura sul governo Letta, Alfano è sempre tentato dall'idea di strappare e dar vita a una formazione che possa permettere al governo di andare avanti. L'operazione salva larghe intese avrebbe messo ancor di più in allarme il Cav che sarebbe intenzionato a stanare eventuali transfughi. Tanto che in queste ore ripete come un mantra il no a governicchi che stanno in piedi con i traditori. Nelle ultime ore, a quanto si apprende in ambienti parlamentari, circolerebbe di nuovo con insistenza il nome della primogenita Marina come 'arma' per scongiurare la fuga dal partito.

A palazzo Madama si vivono ore di trepidazione mista a rassegnazione su quanto potrà accadere domani per le comunicazioni del presidente del Consiglio, Enrico Letta. Non è ancora chiaro se il premier porrà la questione di fiducia per il semplice motivo che si attende di capire cosa davvero si muove nel Pdl. Un senatore berlusconiano di lunghissimo corso ammette che "la situazione è brutta ma speriamo di raddrizzarla nel corso della serata", ad indicare che il gruppo non è affatto un monolite. Nel frattempo, è la Lega a 'bruciare' i tempi: sarebbe già stata scritta una risoluzione, a prima firma Roberto Calderoli, che recita: "Udite le comunicazioni del presidente del Consiglio il Senato non le approva".

Ma il Carroccio era fuori da ogni ipotesi di soluzione, mentre l'attenzione resta puntata sul Popolo della libertà: fonti centriste interpellate a palazzo Madama non si sbilanciano sul fatto che Letta porrà la fiducia, e mostrano di attendere fatti concreti entro oggi. Gli sviluppi della situazione sono all'attenzione di Scelta civica, che stasera, con Mario Monti e Pier Ferdinando Casini, riunirà l'assemblea dei parlamentari nella sala De Gasperi di Montecitorio.

Intanto si è espressa "in modo unitario" la segreteria del Pd . "Noi sosteniamo Letta e lo sosterremo nell'operazione verità'' di domani in Parlamento, ha detto Enzo Amendola al termine della segreteria.

"Noi abbiamo preso atto di tutte le dichiarazioni che stanno arrivando su questa crisi di governo. Dalle parti sociali, da imprese e sindacati ma anche da fuori dei confini nazionali. C'è grande preoccupazione e noi sosteniamo Letta - ha ribadito - nell'operazione verità di domani. Il presidente del Consiglio parlerà in Aula, farà un discorso chiaro, e, a quel punto, vedremo chi ci sta".

Oggi a Palazzo Chigi c'è stato un incontro durato circa un'ora e mezza tra il premier Letta e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi.

L'ipotesi che ci siano i numeri per garantire la fiducia al governo Letta spinge al rialzo Piazza Affari che, in pochi minuti, registra una vera impennata superando un rialzo del 2%. Alle 16.20 l'indice Ftse Mib guadagnava l'1,45%, dieci minuti dopo il progresso e' del 2,23% a 17.824 punti. Nel frattempo da Roma, tra le altre dichiarazioni, arrivava quella del senatore 'dissidente' del Pdl Carlo Giovanardi: "abbiamo i numeri, siamo anche piu' di 40, e siamo fermi nel voler mantenere l'equilibrio di governo. Per questo voteremo la fiducia. Il problema dei numeri, al massimo, e' degli altri".

 


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