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19 aprile 2024

Nord-Est

Caporalato in Veneto, 6 arresti tra cui un medico e 52 indagati

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Caporalato in Veneto, 6 arresti tra cui un medico e 52 indagati

Sei arresti, tra cui quello di un medico del lavoro, sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza di Verona al termine di un'indagine contro il caporalato, con al centro una cooperativa di Soave il cui responsabile era finito già in carcere nel marzo 2017. Tutto era partito dagli accertamenti sull'incidente ad un mini-van della coop, nel quale nel novembre 2017 sull'autostrada A13 era morto un lavoratore marocchino e altri 11 erano rimasti feriti. Ai domiciliari anche due funzionari dell'Inps e un militare della Gdf.

 

Il medico, l'unico dei sei raggiunto da custodia cautelare in carcere, è Alfio Lanzafame, 78 anni. I provvedimenti del Gip, in cui sono ipotizzati a vario titolo i reati di corruzione per l'esercizio della funzione, falso documentale, truffa aggravata allo Stato, riguardano anche due funzionari dell'Inps (finiti ai domiciliari) due collaboratori 'factotum' del medico (uno ai domiciliari, l'altro con obbligo di firma), ed un militare delle 'fiamme gialle' del comando di Soave, lo stesso che ha svolto le indagini. Oltre ai provvedimenti cautelari vi sono 42 indagati, per truffa: si tratta di persone che avrebbero sfruttato i servizi del medico compiacente non nell'ambito del caporalato, ma per ottenere, in cambio di soldi, falsi certificati di invalidità da produrre davanti alla commissione Inps, per pensioni speciali e indennità di accompagnamento. Completano l'indagine altri 10 indagati per falsa documentazione, ovvero certificati medici per finte patologie che avrebbero consentito al finanziere di assentarsi dal lavoro.

 

E' già stato rinviato a giudizio il 'caporale' - un cittadino di origine marocchina - a capo della coop al centro delle indagini sullo sfruttamento della manodopera in Veneto. L'uomo, anch'egli coinvolto nell'incidente mortale occorso nel 2017 al pullmino di braccianti sulla A13 Padova-Bologna, guidava un'organizzazione basata nell'est veronese che forniva manodopera irregolare a basso costo - prevalentemente migranti africani - per i lavori nei campi. Forme di sfruttamento che le indagini delle 'fiamme gialle' di Soave avevano accertato già la primavera scorsa, facendo nascere i sospetti sul medico 78enne arrestato oggi, e che a marzo 2018 avevano portato all'arresto del marocchino, atteso ora dal processo. Deve rispondere di favoreggiamento all'intermediazione illecita, e sfruttamento del lavoro. Gli uomini 'arruolati' dalla coop, grazie ai certificati compiacenti, erano privi di documenti d'identità o del permesso di soggiorno; tra essi anche italiani, assunti in nero. I finti certificati sanitari, prodotti anche per attività rischiose, come quelle negli allevamenti colpiti da aviaria, sarebbero stati garantiti dal medico al costo di 50 euro ciascuno.

 



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