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18 aprile 2024

Vittorio Veneto

Casa del Torchiato, "l'aggressività ai tempi della crisi"

Tagliato il nastro al Centro di Appassimento di Osigo

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Casa del Torchiato,

FREGONA - Nasce dal coraggio dei momenti difficili, la "Casa del Torchiato", moderno centro polivalente realizzato a Osigo dai produttori e dalle istituzioni per preparare e lavorare le uve dei più antichi vitigni trevigiani (Glera, Verdiso e Boschera, ma anche Bianchetta, dall'Ocio e Perera), da pigiare con il torchio dopo sei mesi di appassimento per ottenere un antico vino dolce di territorio, appunto il Torchiato di Fregona DOCG Colli di Conegliano.

Il Torchio

Inaugurato stamani, è frutto di una scommessa nella quale hanno creduto i viticoltori, le istituzioni e l'intera comunità locale. La quale ha voluto essere presente si può dire al completo alla cerimonia, dal primo cittadino Giacomo De Luca all'ultimo nato, a fianco del presidente della Cantina Produttori Alessandro Salatin, dell'assessore all'agricoltura del Veneto Franco Manzato, degli esponenti di Amministrazione Provinciale, Comunità Montana, europarlamentari, consiglieri regionali e sindaci, ovvero quanti hanno lavorato e operato negli ultimi dieci anni per raggiungere un risultato che sembrava impossibile. Perché la nuova Casa del Torchiato ha richiesto un forte investimento (il costo complessivo è di 730 mila euro), apparentemente "improbabile" se si guarda alle bottiglie prodotte (per il 2013 e la prossima 39 Festa del Torchiato ce ne sono poco più di 20 mila da mezzo litro), ma strategico per dare a questo prezioso passito di nicchia, che nasce dai vitigni coltivati anche nei vicini Comuni di Sarmede e Cappella Maggiore, il futuro che merita per le sue qualità e la sua storia.

Al microfono, Giacomo De Luca durante cerimonia inaugurale

Il Centro di appassimento, con fruttaio per mettere a riposo 1200 - 1400 quintali di uva, cantina, punto vendita e sede della cooperativa, apre infatti la strada - come ha sottolineato Salatin - ad una produzione che potenzialmente potrebbe arrivare in un paio di vendemmie a 100 mila bottiglie. L'edificio è stato realizzato riunendo le forze e l'impegno di tutti: tra l'altro la Regione ha messo a disposizione 400 mila euro, 50 mila la Provincia di Treviso; 50 mila la Comunità Montana, 50 mila la Cantina Produttori creata da sette storici viticoltori della zona, mentre l'amministrazione comunale ha coperto il costo del terreno e altre spese.

"E' un esempio della aggressività che oggi serve per affrontare il mercato in un momento di crisi - ha sottolineato Manzato - e che la Regione concreterà per promuovere l'agroalimentare veneto con un'azione di incoming che coinvolgerà circa 150 operatori esteri, con un'iniziativa rivolta alla Cina, con un accordo con una decina di emittenti private che proporranno prodotti, territorio e lavoro della nostra regione. Ma questa iniziativa serve anche al rilancio del Cansiglio - ha affermato - per il quale stiamo lavorando assieme a tutti i sindaci interessati per dare punti di riferimento per la crescita del territorio e i suoi prodotti tipici".

 


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