CASA DI RIPOSO: 22 NUOVI POSTI LETTO
La novità confermata dal presidente Michelangelo Villalta
Motta di Livenza - Ultimati 22 nuovi posti letto alla Casa di Riposo di Motta, per i quali è giunto nei giorni scorsi l'accreditamento Regione, che ha valutato l'adeguatezza di struttura e gestione della Casa di Riposo mottense.
Dall'ente è stata diramata la seguente nota: «La direzione è ora impegnata nel definire le pratiche per l'organizzazione del personale, per l'ampliamento della convenzione già in essere con l'Aulss 9 di Treviso per la fornitura di medicinali, presidi sanitari e per l'assegnazione di un ulteriore medico.
Poi entreranno i primi ospiti la cui lista di attesa è particolarmente lunga. Accanto all'offerta di posti per anziani non autosufficienti, che aumenta di 16 unità, la Casa di Riposo integra il servizio in collaborazione con l'azienda sanitaria Aulss.
Infatti 6 dei 22 nuovi posti letto verranno utilizzati per un servizio innovativo, che finora in ambito Aulss era attivo solo al "Menegazzi" dell'ISRAA di Treviso. Si tratta dei "percorsi speciali di residenza extra-ospedaliera".
Attraverso la convenzione 6 posti saranno riservati alla riabilitazione temporanea per pazienti provenienti dai reparti dell'Aulss 9. L'Azienda garantirà alla Casa di Riposo anche una quota per la gestione dei posti letto dedicati nel momento in cui non dovessero sempre essere occupati».
Il presidente Michelangelo Villalta, insieme al sindaco Palo Speranzon, ha sottolineato come al progetto si stava lavorando da mesi in pieno spirito collaborativo tra enti, ossia Comune, Aulss e Casa di Riposo sia della precedente che dell'attuale amministrazione, per rispondere ad alcune criticità determinate nel comprensorio.
«I 6 posti di polo ospedaliero - continua la nota - sono dedicati specificatamente alla riabilitazione post-ospedaliera: dopo il periodo massimo di 90 giorni è previsto il rientro dell'ospite in famiglia per aver completato il personale percorso riabilitativo.
Importante anche l'attivazione dei 16 nuovi posti letto per anziani non autosufficienti, proprio per la capacità di risposta della struttura nei confronti del territorio, essendo le liste di attesa piuttosto lunghe».