TREVISO - Sono terminati i trasferimenti di circa un centinaio di richiedenti asilo dai piccoli centri di accoglienza ai grandi centri delle ex caserme Serena, tra Treviso e Casier e la Zanusso di Oderzo.

Il primo maggio sono scadute le convenzione di circa una quindicina di piccoli centri gestiti da Caritas e cooperative che hanno deciso di non partecipare più ai bandi per l’accoglienza a causa dei tagli ai fondi per i servizi offerti nei centri per i rifugiati del decreto sicurezza.

L’effetto delle caserme che si riempiono di nuovi profughi, anziché svuotarsi come aveva promesso il ministro dell’interno Matteo Salvini anche nell’ultima visita a Treviso, lo scorso marzo, preoccupa i trevigiani che temono un allungamento dei tempi di chiusura dell’hub della Serena.

“Voglio chiarire che in provincia di Treviso non c’è stato nessun nuovo arrivo - sottolinea il sindaco di Treviso Mario Conte - C’è una ridistribuzione delle presenze nel territorio, inserite in un percorso di svuotamento di tutti gli hub presenti nel territorio. Ovviamente la caserma Serena, insieme alla Zanusso, che sono i centri di accoglienza più grossi, saranno gli ultimi a svuotarsi. Nel territorio comunale di Treviso già tre piccoli centri sono stati chiusi”.

Sul numero di richiedenti all’interno della caserma Serena, il sindaco Conte parla di numeri nettamente inferiori rispetto ai periodi di grande emergenza: “Attualmente siamo a quota 270 presenze. Anche se saliremo di qualche decina non arriveremo mai alle oltre 700 presenze del passato”. Nel territorio comunale di Treviso nel periodo di emergenza i richiedenti asilo erano circa 1.300, oggi si superano di poco le 500 presenze. “Invito i cittadini a non preoccuparsi - conclude Conte - perché lo svuotamento sarà graduale ma costante”.