28/03/2024pioggia

29/03/2024nuvoloso

30/03/2024pioviggine

28 marzo 2024

Treviso

Caso Benetton, laboratori artigiani sul piede di guerra

Si apre una stagione molto difficile per il settore artigiano della moda in provincia di Treviso

|

|

Caso Benetton, laboratori artigiani sul piede di guerra

TREVISO – Giovedì scorso, le associazioni di categoria Confartigianato e CNA hanno incontrato una sessantina di artigiani titolari dei laboratori fornitori del gruppo Benetton a cui è stata annunciata la riduzione delle commesse a seguito del ridimensionamento della produzione in Italia da parte del Gruppo.

Sono 88 i laboratori esterni interessati dalla riorganizzazione produttiva della multinazionale della moda, di cui un’ottantina veneti e 48 trevigiani.

Per alcuni laboratori artigiani, circa un terzo, impegnati nella fornitura di servizi (rammendo, stiro, recupero capi difettati, etichettatura, imbustamento, lavaggio etc.), si profila la possibilità di un mantenimento degli ordinativi da parte della multinazionale. Per quelli specializzati nella produzione, invece, gli ordini andranno diminuendo fino a cessare e, per continuare ad avere commesse, dovranno riconvertire il proprio business in attività di servizi o altro.

Le Associazioni di categoria hanno condiviso il disagio degli imprenditori che lamentano il disinteresse da parte del Gruppo, dopo decenni di forniture di alta qualità.

«La nostra gente vuole continuare a credere che il fare impresa non possa prescindere dal contesto sociale in cui si vive. Il caso Benetton di questi giorni - afferma Giuliano Secco, presidente regionale e nazionale di Confartigianato Moda - dimostra ancora una volta che la crisi prima ancora che un problema economico è un problema sociale. Il rispetto degli accordi, della parola data, del "fare", sono valori fondamentali nella società veneta, impegni che alcuni "grandi imprenditori" non sentono più il dovere di onorare e rispettare».

«In questi anni decine di imprenditori con le loro maestranze hanno lavorato per creare ricchezza e contribuito a fare grande il Gruppo Benetton. Adesso si aspettano di non essere lasciati soli – sintetizza Giuliano Chies, responsabile delle relazioni sindacali della CNA provinciale di Treviso -. Va ribadito un principio: le imprese non sono un fatto privato, ma un bene sociale: crescono grazie ad un territorio e nella loro traiettoria di sviluppo devono sempre tenere conto della realtà da cui sono partiti. I laboratori artigiani trevigiani e veneti hanno contribuito in modo essenziale all’affermazione di Benetton. L’azienda oggi ne deve tenere conto, non può disinteressarsi, o interessarsi solo a parole, del destino di questi artigiani, delle loro famiglie e delle loro maestranze».

Ribaditi e condivisi i principi, le Associazioni di categoria si sono messe a disposizione per analizzare e studiare le soluzioni per supportare gli imprenditori che saranno costretti a ridurre la propria attività e/o decideranno di riconvertirla.

Le Associazioni intendono chiedere l’avvio di due tavoli, uno con la Provincia di Treviso e uno con la Regione Veneto, per individuare le misure di sostegno agli imprenditori che decideranno di riconvertire la propria attività. Tavoli che dovranno servire anche a trovare delle mediazioni con l’Azienda per un ritiro meno precipitoso delle produzioni dal nostro Paese. Alla Regione si chiederà quindi l’istituzione di un fondo ad hoc per le riconversioni aziendali.

La stagione che si apre appare molto difficile per il settore artigiano della moda in provincia di Treviso.  Tuttavia c'è la speranza che il mercato globale crei nuove opportunità di business.
 

 


| modificato il:

Leggi altre notizie di Treviso
Leggi altre notizie di Treviso

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×