Caso vaccini: assistente sanitaria indagata
Il gip del Tribunale di Treviso riapre l’inchiesta su Emanuela Petrillo
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TREVISO - Il gip del Tribunale di Treviso ha disposto la riapertura dell'inchiesta nei confronti di Emanuela Petrillo, l'assistente sanitaria accusata dall’Ulss 2 di non aver somministrato il vaccino a circa 500 bimbi quando lavorava al dipartimento di Prevenzione della "Madonnina".
Il fascicolo d'indagine per omissione d'atti d'ufficio a carico della donna, aperto dal sostituto procuratore Barbara Sabatini, era stato archiviato dopo le indagini e gli accertamenti svolti dal nucleo Nas dei carabinieri, scatenando la reazione dell’azienda sanitaria.
Nel frattempo anche il Friuli Venezia Giulia sono scattati i controlli: una task force interaziendale ha avviato un’indagine sulla copertura della profilassi effettuata dal 2009 al 2015 nel distretto di Codroipo (Udine), dove l’assistente sanitaria aveva lavorato. Lo ha reso noto l'Azienda sanitaria 3, spiegando che la task force "ha ritenuto utile sfruttare questa occasione per mettere alla prova la capacità di risposta del Servizio Sanitario Regionale a eventuali eventi straordinari: è stata pertanto impostata una simulazione completa degli eventi, adeguata a far fronte allo scenario ipoteticamente peggiore".