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19 aprile 2024

Italia

Caso Yara, Bossetti davanti al giudice: tribunale blindato

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Caso Yara, Bossetti davanti al giudice: tribunale blindato

BERGAMO - questa mattina al secondo piano 'blindato' del tribunale di Bergamo. Inizia qui alle 9 il primo atto del processo contro Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso, con l'accusa di aver ucciso con crudeltà la 13enne Yara Gambirasio. Il 44enne muratore sarà in aula, pronto a guardare nuovamente in faccia chi lo accusa, a ribadire probabilmente con nuove dichiarazioni spontanee un'innocenza a cui finora - già cinque giudici di diversi gradi gli hanno negato la scarcerazione - nessuno sembra credere.

Il giudice per l'udienza preliminare Ciro Iacomino dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per Bossetti - accusato di omicidio aggravato e calunnia (ha indicato un collega come possibile assassino, ndr) - sul quale pesano una serie di indizi, tra cui la prova scientifica del Dna. Una traccia mista del presunto assassino e della vittima - trovata su leggings e gli slip della giovane ginnasta - che la difesa da mesi cerca di sconfessare, ma non solo: ci sarebbero le immagini di alcune telecamere che mostrano il furgone del 44enne vicino alla palestra nel giorno della scomparsa di Yara, alcune fibre di tessuto dei sedili compatibili con quelli trovati sul corpo della 13enne e le incongruenze di Bossetti nel racconto di quel pomeriggio del 26 novembre 2010.

I legali Claudio Salvagni e Paolo Camporini non hanno dubbi: nessun rito abbreviato, si punta alla Corte d'assise per scagionare un uomo "contro cui non esistono prove, ma solo suggestioni che nulla valgono in un'aula di giustizia". Eppure una delle storie recenti più 'social' della cronaca nera - l'annuncio del fermo fu dato via Twitter dal ministro Alfano e l'intero arresto è stato filmato e trasmesso in tv - rischia domani di non offrire immagini: sono state studiate misure di sicurezza per tenere lontani giornalisti e fotografi dall'aula del tribunale e per Bossetti è già stato scelto un ingresso secondario per evitare lo sguardo dei curiosi.

 



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