VITTORIO VENETO – Sono due le cause ancora aperte tra il comune di Vittorio Veneto e privati, non coperte da assicurazione. La prima – causa Zoppè – vede ricorrere contro l’ente l’ex comandante dei vigili urbani a cui, dopo alcuni rinnovi del contratto a tempo determinato, l’incarico non è stato più rinnovato, tanto da chiedere un risarcimento di 84 mila euro. La seconda – causa Mognol – vede un gruppo di cittadini espropriandi per il traforo di Santa Augusta chiedere un indennizzo di 221 mila euro al comune per un reitero del vincolo preordinato all’esproprio dei loro terreni non valido stando a una sentenza dei giudici, e che ha di fatto congelato le loro proprietà per anni arrecando un danno.

In sede di approvazione del rendiconto di gestione per il 2014, nel consiglio comunale di giovedì, i revisori dei conti hanno «suggerito al comune l’accantonamento delle due somme per coprire un rischio in caso di soccombenza», rendendo poi noto che c’è una «transazione in corso».

Quanto alla causa Zoppè, l’ex sindaco Gianantonio Da Re – sotto la cui amministrazione non venne rinnovato l’incarico alla comandante dei vigili – ha evidenziato come l’assunzione fosse avvenuta «con contratto a termine» e come l’allora amministrazione si fosse attivata per trovare un nuovo incarico alla Zoppè, presso i vigili di Sacile. «Un rischio risarcimento che ricade sull’amministrazione Da Re» secondo il consigliere del Pd Adriano Botteon.

Sulla causa Mognol, è invece intervenuto il consigliere Paolo Santantonio (FI): «Si tratta con un ricorrente che è parente di primo grado di un assessore (Alessandro Mognol ndr)».