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29 marzo 2024

Italia

Cav: "Giudici vogliono eliminarmi, serve riforma". Tensione in piazza

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Cav:

ROMA - ''Io sono qui e resto qui, più determinato e convinto di prima. Dopo una settimana di assedio dico che se qualcuno pensa di spaventarmi, di scoraggiarmi, si è sbagliato di grosso. Se qualcuno pensava di intimidirmi si è sbagliato di grosso e resterà deluso''. CosìSilvio Berlusconi, parlando dal palco della manifestazione Pdl a Brescia. "L'assurda condanna su Mediaset non mi farà fare un fallo di reazione, come qualcuno ha sperato, continuerò a sostenere il governo".

"Questo governo è un fatto storico, epocale - scandisce - perché per la prima volta nella storia della nostra Repubblica il centrodestra e il centrosinistra sono riusciti a mettersi assieme per fare il bene del Paese e mettere mano a quelle riforme necessarie come ad esempio quella dell'elezione diretta del Presidente della Repubblica e dando pieni poteri al presidente del Consiglio". Noi ''in questo governo ci crediamo e lo sosterremo lealmente, perché si è impegnato a realizzare i provvedimenti che secondo noi sono indispensabili per rilanciare l'economia''.

Tornando poi al capitolo giustizia il presidente del Pdl va all'attacco: "La nostra giustizia non garantisce l'imparzialità dei giudici, calpesta troppo spesso il diritto alla libertà dei cittadini, interviene nella vita politica e vuole eliminarmi perché mi considera l'unico ostacolo che si frappone tra la sinistra e la presa del potere. Tutto ciò fa dell'Italia, un tempo la culla del diritto, un Paese e una democrazia malate".

Quindi cita Enzo Tortora che davanti ai giudici che lo condannarono disse 'Io sono innocente, spero che lo siate anche voi'. "I magistrati non pagano mai i loro errori e non deve più essere così".

A rispondere in serata è la stessa Gaia Tortora, figlia di Enzo che dice: "Caro Silvio, mio padre era un'altra storia. Un'altra persona. Ognuno risponde alla sua coscienza''.

Per questo "una riforma della giustizia è necessaria per gli italiani non per Berlusconi. Io ho i mezzi per resistere, mi batto, resto in campo ma quando una cosa del genere succede a un cittadino comune, e può capitare a tutti, tutti possono finire nel tritacarne giudiziario solo perché qualcuno ha deciso di farci del male. Questo può accadere in qualsiasi momento e a me è accaduto per un pregiudizio politico che sfocia spesso nell'odio nei miei confronti e nei confronti di quelle classi sociali che rappresentiamo con la nostra politica".

E rilancia la responsabilità civile dei giudici: "Noi vogliamo ripercorrere la via decisa dal popolo sovrano. I magistrati perbene che rispondono alla legge e alla loro coscienza e sono la grande maggioranza non hanno nulla da temere. Per questo noi in Parlamento ci batteremo per una grande riforma della giustizia. Giustizia che non può più aspettare".

Il Cavaliere ha parlato nel suo intervento anche di temi economici. "Ogni famiglia che non ce la fa rappresenta per me uno struggimento, un dolore e solo stando al governo possiamo mettere in campo quelle politiche necessarie". E torna a chiedere che l'Imu, "la tassa odiosa sulla casa, sia abolita per sempre e l'Iva non aumenti". Ancora: "Bisogna tagliare le unghie a quel mostro che è Equitalia".

Tensioni ci sono state a Brescia prima e dopo il comizio del Cavaliere con una piazza del Duomo divisa tra sostenitori del Pdl da una parte e cittadini che contestavano dall'altra, separati da un cordone di carabinieri in assetto antisommossa. Per fortuna, questa volta, a volare sono stati solo gli insulti e non si sono verificati incidenti. Attimi di tensione tuttavia si sono registrati quando l'ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, per lasciare la piazza, ha deciso di passare tra i contestatori che lo hanno ripetutamente insultato

Prima del comizio dagli insulti si è passati alle mani, invece, a piazza Vittoria dove dopo le grida "Ladri ladri", "in galera!" e "mafiosi", indirizzati ai sostenitori del Pdl che partecipavano alla manifestazione, un gruppo di giovani appartenenti ai centri sociali hanno aggredito alcuni sostenitori del Pdl che stavano cercando di raggiungere piazza del Duomo. Un uomo è rimasto ferito al volto: "Un gruppo di ragazzi - ha dichiarato la vittima - ha provocato un gruppo di persone anziane, io sono intervenuto per difenderle e io sono stato colpito con calci e pugni".

Sonora contestazione anche nei confronti del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri sotto l'hotel Vittoria dove era riunito tutto lo staff del Pdl prima della manifestazione. Qui un gruppo di carabinieri in assetto antisommossa ha presidiato l'albergo a pochi metri da piazza del Duomo. In particolare Renato Brunetta è stato scortato quasi correndo dall'albergo fino alla piazza, lungamente contestato. Dopo alcuni tafferugli la situazione è tornata alla calma.

Polemiche ha scatenato la partecipazione alla manifestazione da parte del vicepremier Alfano che lo ha annunciato su Twitter: "Oggi pomeriggio a Brescia. Tutti a fianco del presidente Berlusconi e al nostro sindaco Adriano Paroli'', ha scritto in mattinata.

Ma il titolare dell'Interno non è stato il solo membro del governo a prendere parte all'iniziativa. Tra i ministri, il titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ha rivendicato il diritto di esserci. E "a Rosy Bindi che 'pacatamente' dice che è molto grave che 'il vicepresidente del Consiglio abbia annunciato la sua partecipazione alla manifestazione' del Pdl a Brescia con il presidente Berlusconi a sostegno del candidato sindaco Paroli, rispondo altrettanto pacatamente - dice Lupi - che io non trovo per niente grave che Enrico Letta abbia deciso di partecipare oggi all'assemblea del Pd di Roma".

 

"In politica non ci sono figli e figliastri, il presidente del Consiglio e già vicesegretario del Pd, continua giustamente a far vita di partito, anche noi. Ho visto tanti ministri del Pd presenti a Roma, sarò anch'io a Brescia con Silvio Berlusconi. Aumenta in ogni caso la nostra responsabilita' per garantire la governabilità del Paese e per fare le cose che i cittadini ci chiedono di fare'', conclude Lupi. ''Quelle di Berlusconi sono accuse che vanno respinte con fermezza. Sono attacchi che non vanno sottovalutati e il fatto che questi si ripetano da anni e siano frequenti non toglie nulla alla loro gravità''. Lo sottolinea all'Adnkronos Rodolfo Sabelli, presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, commentando le dichiarazioni del leader del Pdl alla manifestazione di Brescia.

 

''Il rischio è quello di arrivare all'assuefazione, ma non è che ci abituiamo perché questi attacchi vengono ripetuti. E' il solito campionario di dichiarazioni contro i magistrati faziosi che sarebbero mossi dall'odio e dal pregiudizio. Parole molto ripetitive -prosegue il presidente dell'Anm- che vengono affermate spesso, come se ripeterle con frequenza le rendessero vere''. ''Si tratta di luoghi comuni, la magistratura non è guidata né da odio né da pregiudizio, non fa che applicare la legge e lo fa in un sistema processuale fortemente garantito''.

 

(Adnkronos)

 

 



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