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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

La centralina di San Giacomo segnalata all'Anticorruzione per conflitto d'interessi

La denuncia del consigliere regionale Zanoni

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La centralina di San Giacomo segnalata all'Anticorruzione per conflitto d'interessi

VITTORIO VENETO - “Sull’ennesima centralina idroelettrica che si vorrebbe realizzare a Vittorio Veneto grava un conflitto di interessi grande come una casa. Solo la Giunta Zaia non vuole vederlo e quindi ho già segnalato tutto all’Autorità anticorruzione di Raffaele Cantone”. Così il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni a proposito dell’impianto sul Meschio progettato in località San Giacomo di Veglia, dopo aver ricevuto in aula dall’assessore Bottacin la risposta all’interrogazione presentata lo scorso giugno.

 

“Il caso della Hpe Hydropower Environment è clamoroso: il Comitato Via, chiamato a giudicare sulla bontà del progetto, ha sei componenti esterni e uno di questi aveva partecipato, in qualità di rappresentante dell’azienda proponente, alla Conferenza dei Servizi nel giugno 2016, in cui si doveva discutere del rilascio dell’Autorizzazione unica per l’impianto. Secondo l’assessore Bottacin non ci sarebbe alcun conflitto di interessi poiché la professionista in questione non era presente alla seduta del Comitato Via dello scorso 12 giugno.

 

Quindi un progettista di centrali idroelettriche può operare in maniera indisturbata all’interno del Comitato, basta che esca dalla sala quando si discute di un impianto su cui ha interessi diretti o indiretti. Mi sembra un po’ debole come argomentazione..”. “Ci sono troppi aspetti, sollevati nell’interrogazione, che Bottacin non ha chiarito. La legge regionale 4/2016 prevede, per il Comitato Via, che ‘non ci possono essere componenti che svolgono nella regione attività professionale su progetti sottoposti a Via’. Il territorio perciò coincide con tutto il Veneto.

 

Per evitare qualsiasi conflitto e garantire la maggior trasparenza possibile sarebbe meglio incaricare esperti che siano tassativamente nelle condizioni previste dalla legge -conclude Zanoni – Ma questa vicenda non finisce qua: se tutto è in regola ce lo dirà l’Autorità nazionale anticorruzione”.

 



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