Foto di repertorio

CASTELFRANCO VENETO – Quando i social svolgono davvero la loro funzione di mettere in contatto tra loro le persone con civiltà ed empatia, possono accadere fatti come quelli capitati ad una signora di Castelfranco che racconta. «È cominciato tutto con un messaggio privato – spiega Mari -: “Abito a Terni, cerco una ragazza conosciuta negli anni 70 quando lavoravo nel Veneto, ricordo che era di Castelfranco mi aiuta a ritrovarla?” Con poche e vaghe notizie, ma con la voglia di aiutare questo sconosciuto inizio la ricerca».

Mari s’improvvisa investigatrice e si appassiona alla ricerca speranzosa di un lieto fine. «Di lei, oltre al ricordo, questo signore ha poco o niente, qualche lettera, qualche foto persa nel trasloco da una casa all’altra. Metto un messaggio sul gruppo e riesco ad avere notizie frammentarie. A mano a mano che il tempo passa, mi appassiono a questa storia, vengo contattata da persone che la conoscevano. Vengo purtroppo a sapere che questa ragazza non c’è più, è mancata qualche anno fa. È difficile trovare le parole giuste per dirlo alla persona che la cercava, la sua storia è diventata anche la mia storia».

Un esito triste per una ricerca fatta con le migliori intenzioni così Mari decide di diventare parte di questa storia, a modo suo: «Parto e raggiungo quel piccolo cimitero vicino a Padova. Giro tra le tombe e facilmente la trovo. Che strana emozione... portare una rosa, un piccolo gesto come a dire, io ti ricordo. Scriverò poi a quell’uomo che, vedendo la foto sorridente e serena, sicuramente lei avrà avuto una vita felice... Due anime che si sono incontrate una seconda volta, dove il sentimento d’affetto è ancora vivo nella memoria ed io ne sono stata testimone».