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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Il Cesana Malanotti vuole a tutti i costi i "suoi" 200 nuovi posti, ecco il ricorso al Tar

E' arrivata questa mattina la comunicazione del presidente Maurizio Castro

| Roberto Silvestrin |

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Il Cesana Malanotti vuole a tutti i costi i

VITTORIO VENETO - Il Cesana Malanotti ricorre al Tar del Veneto per avere i “suoi” 200 nuovi posti letto. Lo ha comunicato attraverso una nota, questa mattina, il presidente Maurizio Castro: l’istituto chiede l’annullamento del provvedimento dell’Ulss 2 del 30 novembre scorso, con cui si dava atto che il Comitato dei Sindaci aveva deciso di non dare seguito alla richiesta di aumento dei posti letto.

 

Secondo il Cesana infatti i motivi che giustificano la mancata assegnazione, richiesta a luglio 2017, sarebbero “pretestuosi e infondati”. Il diniego era stato motivato con la programmazione regionale per le autosufficienze e le non autosufficienze: i piani di zona già esistenti, infatti, erano stati prorogati fino alla fine del 2018, senza la possibilità di essere modificati.

 

Questa la giustificazione data per non accogliere la richiesta dell’Ipab di via Carbonera. Per questo, con il ricorso al Tar, il Cesana chiede anche l’annullamento parziale del piano di zona, nel momento in cui venga interpretato come un ostacolo all’accoglimento della richiesta. L’Istituto ha dichiarato di ritenere “illegittimi” i provvedimenti impugnati: non esisterebbe infatti alcuna ragione giuridica per considerare esaurita la programmazione regionale.

 

“I fabbisogni di offerta socio-sanitaria propri di ogni distretto dovrebbero essere aggiornati annualmente, mentre la nota impugnata fa riferimento a dati determinati soltanto nel 2013: se si utilizzassero i dati aggiornati, non vi sarebbe in ogni caso alcuna preclusione al riconoscimento dei nuovi posti richiesti” si legge nella nota inviata da Castro.

 

Il Cesana da un lato si augura che si possa arrivare ad una soluzione attraverso il dialogo, ma dall’altro ha espresso la ferma volontà di insistere “nella difesa in sede giurisdizionale”, in assenza di iniziative della controparte. Per questo ha dato mandato ai propri legali di depositare il ricorso al Tar.

 

In ballo ci sono – ovviamente – anche gli investimenti per la riqualificazione di villa Papadopoli e Ca’ Mocenigo, scelte come sedi per ospitare i 200 nuovi posti letto.

 


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