VITTORIO VENETO - E’ polemica sull’accordo da 2 milioni e 300mila euro che il Cesana Malanotti e l’Agenzia delle Entrate hanno trovato per sanare la situazione – e il passato – del Cesana Servizi. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato il consigliere comunale e segretario nazionale della Lega Nord, Gianantonio Da Re, che non ha risparmiato parole al veleno al presidente dell’istituto, Maurizio Castro.

 

“Tralascio il fatto che, a quanto mi risulta, anche dopo l’insediamento del Consiglio di Amministrazione presieduto dallo stesso Castro, Cesana Servizi ha operato in sostanziale continuità con la precedente gestione” ha dichiarato Da Re, una volta apprese le dichiarazioni del vertice del nuovo cda.

 

Ma sul piatto c’è ancora una volta la relazione di Ernst&Young, la società di revisione a cui il Cesana ha commissionato un’analisi sullo stato di salute della struttura. Da Re ha infatti citato, nel suo intervento su Facebook, parte di quel famoso documento, esattamente nella parte in cui si legge: “Pertanto riteniamo condivisibile l’applicazione dell’esenzione IVA ai sensi dell’art. 10, c. 1, n. 21 alle prestazioni di servizio fornite dall’istituto”.

 

Ma è proprio il mancato versamento dell’Iva una delle cause principali del maxi indennizzo che il Cesana dovrà pagare all’Agenzia delle Entrate. Il ragionamento di Da Re pone quindi di fronte ad un bivio: “Allora delle due una: o il dottor Castro paga a sproposito consulenti che poi non ascolta, o, molto più plausibilmente, la storia non sta proprio come il presidente e l’assessore Costa ci vogliono propinare sui giornali”.

 

L’ultimo pensiero del segretario leghista è per il presidente dell’Ipab: “Dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso”.