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29 marzo 2024

Treviso

Ceschin:" Tornata amministrativa ampiamente positiva".

messe le basi per le regionali del 2015

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Ceschin:

TREVISO - Continuiamo la riflessione sulle elezioni di maggio-giugno 2014.

Ne parliamo con Daniele Ceschin, docente universitario, storico, segretario organizzativo del PD provinciale.

1. Come sono andate le elezioni amministrative del 25 maggio: luci e ombre dei dati. Chi sale e chi scende a livello amministrativo? I ballottaggi dell'8 giugno: conferma della tendenza o no?

La tornata delle amministrative è stata ampiamente positiva. Il PD ha confermato il risultato positivo delle europee ed è riuscito ad esprimere 20 sindaci o iscritti o di area. Siamo molto contenti anche dell'esito dei ballottaggi. A Vittorio Veneto si è giocata la partita più importante e Roberto Tonon ha recuperato molti voti rispetto al primo turno, ottenendo un risultato storico; Carola Arena a Mogliano Veneto ha distanziato Giovanni Azzolini di circa 1000 voti; Paolo Galeano è riuscito a prevalere di oltre 600 voti a Preganziol. Tutti si sono imposti su sindaci uscenti. Peccato solo per Paese dove l'impresa non è riuscita per soli 170 voti. La prima riflessione è che, dopo il risultato di Treviso dell'anno scorso, finalmente torniamo a governare come centrosinistra nei Comuni sopra i 15.000 abitanti, confermando anche Roncade, Casier e Maserada. Inoltre il PD è stato decisivo in Comuni importanti come Asolo, luogo simbolico dopo la vicenda del PAT, come Pieve di Soligo che è il centro nevralgico del Quartier del Piave e come Ponzano Veneto, strappata all'ex segretario provinciale della Lega. Belle le sorprese di Monastier, Colle Umberto e Revine. La seconda riflessione è che ora esistono due aree abbastanza omogenee delle provincia dove il centrosinistra governa: la zona che comprende Treviso e i Comuni della sua cintura e la zona del Vittoriese. Complessivamente amministriamo 31 Comuni, un terzo della provincia. Ciò fa ben sperare in termini di condivisione delle buone pratiche amministrative, di messa in comune dei servizi, di ragionamenti sull'area vasta.

2. Il PD provinciale si è alimentato con l'innesto degli amministratori locali. Chi sono i "politici provinciali" che sono stati legittimati a livello amministrativo?

La mission di questa prima fase della segreteria provinciale era quella di accompagnare il lavoro delle liste nei Comuni che andavano al rinnovo. Il PD si è dotato di un ufficio stampa che ha messo a disposizione di circoli e liste, ha investito su figure nuove e sulle risorse umane. È stato un lavoro di squadra senza precedenti che è iniziato a gennaio, con una grande attenzione alla formazione dei candidati, alla comunicazione, ai programmi. In alcuni casi c'è stata una preparazione quasi scientifica della campagna elettorale. Una fatica enorme, ma ripagata: nei Comuni dove il percorso è iniziato per tempo, i risultati sono arrivati. Grande merito va alla qualità dei candidati e all'abnegazione dei nostri iscritti e simpatizzanti che in questi mesi non si sono risparmiati. Ora siamo consapevoli che questo patrimonio dovrà essere consolidato e che questi amministratori dovranno fare rete. Abbiamo sindaci giovani e molte donne. Come PD provinciale intendiamo dare loro molto spazio, organizzare dei seminari di formazione, coordinare le attività sul territorio. Inoltre aiuteremo i consiglieri dei Comuni dove non siamo in maggioranza. Nessuno sarà lasciato indietro o da solo. Alcuni circoli vanno rafforzati, assieme ad altri dobbiamo preparare il voto amministrativo del 2015, a cominciare da Castelfranco Veneto. Il primo segnale lo daremo domenica 29 giugno a Vittorio Veneto, con la prima Assemblea provinciale dopo il voto, alla quale saranno invitati anche tutti gli amministratori e i sindaci neoeletti.

3. Le ultime elezioni di fatto rappresentano la base per la prossima tornata elettorale ossia il rinnovo della Regione Veneto: ci sono potenziali candidati trevigiani per puntare al "governatorato"? Che puoi dire dei primi approcci dei media in materia?

Il dato positivo, sia in termini di voti assoluti che in percentuali, deve essere confermato se vogliamo davvero strappare la Regione al centrodestra. In Veneto i voti delle europee sono stati quasi 900.000, ma il prossimo anno non avremo l'effetto Renzi. O lo avremo solo se le riforme più importanti saranno arrivate in porto. Sui candidati alla carica di governatore bisogna fare una riflessione sul metodo, prima che sui nomi. Quindi servono le primarie, non ci sono scorciatoie. Come è previsto nel nostro Statuto, la strada è quella. In vista del 2015 non devono essere compiuti gli errori degli anni scorsi, ossia scegliere dei candidati che non hanno alcuna legittimazione da parte della base. Non so se ci saranno degli aspiranti provenienti dalla provincia di Treviso, l'importante è chi esce dalle primarie sia il candidato migliore per una sfida a Zaia, che non sarà comunque facile.

4. Il dato trevigiano per il PD ha lasciato il segno: è diventato il primo partito in Provincia: questo significa che anche nella futura lista il numero maggiore dei potenziali eletti spingerà ad una corsa a più presenze di aspiranti consiglieri? Come si può impostare correttamente la prossima lista?

Le regionali del 2015 sono un appuntamento che va preparato in maniera meticolosa. Gli oltre 153.000 del PD in provincia sono un buon viatico e una grossa responsabilità. Ma la differenza il prossimo anno la faranno le persone. Servono candidati capaci e preparati. Direi anche generosi. Per la loro selezione anche in questo caso è una questione di metodo. Vanno innanzitutto individuati dei criteri: rappresentanza territoriale, esperienza amministrativa, conoscenza dei temi regionali, rispetto della parità di genere. Poi, chi risponde a questi requisiti, può confrontarsi in primarie aperte, come per la carica di governatore. Su questo punto la nostra segretaria provinciale Lorena Andreetta si è già espressa positivamente e con parole che sottoscrivo. Mai come in questo momento abbiamo bisogno di trasparenza, quindi ben vengano finalmente modalità di selezione dei candidati sulla base del merito e delle competenze. Solo una lista forte può essere competitiva.

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 

 


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