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29 marzo 2024

Esteri

Charlie, scontro con il giudice: i genitori lasciano l'aula

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Charlie, scontro con il giudice: i genitori lasciano l'aula

"E' estremamente improbabile che arriveremo a una conclusione oggi". Così il giudice dell'Alta Corte inglese sul caso del piccolo Charlie Gard, il bimbo di 11 mesi affetto da una grave malattia rara, nel corso dell'udienza che si tiene in queste ore a Londra in un'aula superaffollata.

All'inizio della seduta, con i genitori - che avevano con sé l'immancabile peluche, una scimmietta, diventato simbolo della loro battaglia per tenere in vita il figlio - è entrato al cospetto dell'Alta Corte il portavoce Alasdair Seton-Marsden, che con la voce rotta ha letto l'appello finale della famiglia alla clemenza da parte 'Mr Justice' Nicholas Francis. "Continueremo a spendere ogni momento a cercare di salvare il nostro caro piccolo Charlie. Lo amiamo più della vita stessa, lui sta combattendo e noi stiamo ancora combattendo".

Ancora una volta il giudice ha ribadito che sarà "felice di accogliere nuove evidenze. Ma - aggiunge - non posso riaprire questioni già affrontate da me e dalla Corte d'Appello". E il legale della famiglia ha annunciato che un medico americano, che si è offerto di trattare Charlie, fornirà delle evidenze via link dagli Stati Uniti alle 2 del pomeriggio. Secondo il camice bianco la stima è quella di un 10% di chance di miglioramento clinico significativo con il trattamento.

Chris Gard e Connie Yates hanno poi lasciato in fretta e furia l'aula dell'Alta Corte di Londra dopo uno scontro con il giudice. Come riferiscono Sky News e altri media britannici, i genitori del piccolo hanno infatti deciso di andarsene dopo una disputa sull'accuratezza delle registrazioni delle loro dichiarazioni in una precedente udienza.

Subito dopo, l'udienza è stata brevemente sospesa per il pranzo, e non è chiaro se Gard e Yates intendano rientrare dopo la pausa. Durante l'udienza di oggi è emerso inoltre un disaccordo tra ospedale e famiglia circa la misurazione della circonferenza cranica del bambino. Per i genitori sarebbe aumentata negli ultimi mesi, segno che il cervello del piccolo ha continuato a svilupparsi. Un dato contestato invece dall'ospedale, per il quale nulla è cambiato in 3 mesi. La disputa ha irritato il giudice, che su questo tema ha chiesto di fare chiarezza entro 24 ore. MEDICO USA - L'elettroencefalogramma del piccolo Charlie Gard "mostra una disorganizzazione dell'attività cerebrale, non un danno strutturale maggiore". A sostenerlo in collegamento video da New York è il medico statunitense che si è offerto di trattare il bimbo con una terapia sperimentale. Alla frase del medico, secondo la diretta Twitter del giornalista Bbc Fergus Walsh, i genitori del piccolo hanno sollevato i pollici in segno di apprezzamento per le parole espresse dal camice bianco nel corso dell'udienza appena ripresa davanti all'Alta Corte inglese.

Lo specialista ha ribadito anche che le chance di successo del trattamento sono di "almeno il 10%" e ha spiegato che di 9 pazienti con forma Tk2 della malattia (che colpisce i muscoli), "5 hanno ridotto il tempo giornaliero attaccati al respiratore e uno è stato staccato completamente". Charlie soffre di un'altra variante, la Rrm2b.

"L'unico modo per dire quanto sia permanente la disfunzione cerebrale" del piccolo Charlie Gard "è tentare la terapia", ha spiegato ancora. A twittare le sue dichiarazioni in diretta è il giornalista esperto di legge Joshua Rozenberg, fra i tanti reporter che stanno seguendo il caso del bimbo.

Quando i legali della famiglia si sono nuovamente rivolti al medico Usa, l'esperto ha confermato di aver detto che ci sono chance più alte, alla luce dei nuovi dati, che la terapia sperimentale in questione oltrepassi la barriera ematoencefalica. Il camice bianco si è detto pronto a volare a Londra. A sondare la sua disponibilità era stato lo stesso giudice: "Se aggiornassi il caso - ha chiesto - lei sarebbe disposto a venire a Londra ed esaminare Charlie?".

 


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