CHIEDE LA RESIDENZA A ODERZO E VIENE ARRESTATA
La curiosa vicenda di una donna straniera che in precedenza abitava a Motta
Oderzo - Chiede la residenza nel Comune opitergino e incappa in un controllo che la manda dritta dritta in carcere.
I controlli del nuovo piano anagrafico opitergino hanno portato all'arresto di una persona su cui pendeva già una condanna a 10 mesi.
«Certo dispiace sul piano umano - commenta il sindaco Pietro Dalla Libera - tuttavia le leggi ci sono e vanno rispettate».
La donna, in precedenza abitava a Motta di Livenza e ha chiesto la residenza in comune di Oderzo.
Una semplice variazione di residenza anagrafica, un piccolo procedimento burocratico che tuttavia è costato caro.
Ad Oderzo vige infatti il procedimento della «residenza sicura», con controlli a tappeto.
L'Anagrafe manda una segnalazione alla Questura di Treviso, per verificare se il soggetto in questione non abbia procedimenti penali a suo carico.
Ma il controllo in Questura ha rivelato che la signora era stata condannata a 10 mesi di carcere per violazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione.
In passato non è stato celebrato un matrimonio fra un italiano e una giovane nigeriana.
Quest'ultima, all'insaputa del suo «promesso sposo», aveva a suo carico un procedimento di espulsione che sarebbe stato vanificato se avesse contratto matrimonio con un italiano.