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25 aprile 2024

Circolare! Si ma economia!

- Tags: economia circolare, rifiuti

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Alberta Bellussi | commenti |

economia circolare

Circolare! Si ma economia!

L’economia circolare è stata il leitmotiv di Ecomondo di Rimini, fiera delle nuove energie, e anche del Forum Rifiuti Veneto organizzato da Legambiente il 21 novembre a Treviso.

Economia circolare è la tendenza ambientale del momento non solo dettata dalla moda ma da una precisa strada che la società sta intraprendendo per avere rifiuti zero.

Prima della rivoluzione industriale, le economie agricole riutilizzavano o riciclavano qualsiasi cosa che potesse essere riconvertito. Basti pensare alle nonne che usavano vecchi vestiti per fare nuove cose utili per la casa, o l’olio d’oliva per fare il sapone, o il vino per fare l’aceto. Con il legno si faceva il carbone per il riscaldamento e con gli scarti animali si fertilizzavano i campi. Ma con l’avvento di un sistema economico basato sullo sfruttamento immediato, il ciclo di vita dei beni si è accorciato ed è diventato lineare.

Lo sviluppo dell’economia dei consumi si basa su un modello lineare che prevede la produzione di un bene, il suo utilizzo ed alla fine l’abbandono; questo modello presupponeva che le risorse e le materie prime fossero infinite e a basso costo di smaltimento. In realtà questo modello si è dimostrato non essere adatto. Tutto ciò sta originando un danno rilevante al nostro pianeta che si rifletterà soprattutto sul futuro di chi ci seguirà: i nostri figli.

La buona notizia è che il problema è sotto gli occhi di tutti e che, molto probabilmente, siamo ancora in tempo per cambiare rotta.

Rifiuti e economia circolare sono connesse.  Al Forum di Treviso, una giornata interamente dedicata a queste tematiche ma anche uno spazio dedicato a spiegare le esperienze concrete e di successo che hanno portato il Veneto a vincere la classifica nazionale dei Comuni rifiuti free. Si definiscono tali i Comuni che raggiungono il 65% di raccolta differenziata e producono meno di 75 chilogrammi annui abitante di rifiuto secco. Nella nostra Regione 215 Comuni hanno centrato l’obiettivo.

Legambiente ha affermato “ora la vera scommessa è quella di far diventare tutta la Regione, nei prossimi 3 anni “Rifiuti free” attraverso l’obbligo di tariffazione puntuale, lo stop ai nuovi inceneritori, la costruzione di nuovi impianti di riciclo”.

“Economia circolare” prende il nome dai meccanismi presenti in alcuni organismi viventi in cui le sostanze nutrienti sono elaborate e utilizzate, per poi essere reimmesse nel ciclo sia biologico che tecnico.

Nell’economia circolare, perciò, i prodotti sono pensati per avere una nuova vita grazie alla riparazione e alla ricostruzione. Possono addirittura essere trasformati in nuove cose o utilizzati come nuove risorse per altri prodotti. Inoltre, circolarità significa essere consapevoli del consumo di acqua e di energia richiesti nella produzione.

I sistemi economici secondo l’economia circolare, dovrebbero imitare questo concetto di “ciclo chiuso” o “rigenerativo”;   è  un sistema economico in cui circolano idee di rigenerazione cioè si utilizza il rifiuto producendo scarto zero. L’ economia circolare si basa sull’applicazione, ad ogni livello, dei concetti di riuso, riciclo (comunemente riciclaggio), recupero di materia e di energia a scapito della pratica incivile del conferimento dei rifiuti in discarica. L’economia circolare oltre ad essere un valore aggiunto per l’ambiente dà nuove opportunità di crescita con la creazione di nuovi posti di lavoro e possibilità di risparmio per le imprese.

Alla luce di tutte queste riflessioni è quindi necessario passare da un’economia lineare divenuta  insostenibile  ad un’ ECONOMIA CIRCOLARE. Per fare questo grande cambio di punto di vista servono coscienza, prevenzione, oculatezza ma soprattutto occorre passare dalla visione tradizionale del Rifiuto come scarto al concetto di Risorsa. Dai rifiuti ricaviamo una nuova materia prima che chiamiamo materia prima seconda ma soprattutto dai rifiuti possiamo ricavare energia.

Cogliendone l’importanza per la sostenibilità, l’Unione europea  sta dando forma alla sua agenda di economia circolare attraverso la proposta di revisione di cinque direttive (relative a rifiuti, rifiuti di imballaggio, discariche, rifiuti elettronici e rifiuti di pile e all’uso di fertilizzanti biologici) e attraverso il piano d’azione per l’economia circolare dell’Ue. Ad esempio, ha stabilito gli obiettivi sullo spreco per il 2030, ovvero riciclare il 65 per cento dei rifiuti urbani e il 75 per cento dei rifiuti da imballaggio, insieme all’obiettivo vincolante di ridurre la produzione dei rifiuti che finiscono in discarica, fino a un tetto massimo del 10 per cento.

Al Forum di Treviso si sono portati esempi concreti e avviati di economia circolare come il biometano dall’umido, i blupolimeri dagli imballaggi, la bioplastica.

 

L’economia circolare è un modo diverso di vedere le cose ma, in realtà, ci ricorda semplicemente come funzionano i cicli naturali: sono completi, efficienti e interconnessi, sono l’ultimo paradigma della sostenibilità. E’ un ritorno al passato per dare futuro al presente.



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